Impasto di tinture
Data: 10/08/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
L’ambiente in quell’occasione era accogliente e gradevole, le luci disseminate con perizia, la musica di genere ‘ambient’ che permeava avvolgendo la grande stanza, spandendosi e ingiungendo in conclusione ai presenti un gradevole stato d’animo e di distensione. Tutto questo avveniva per mezzo degli aromi dei pastelli, dei colori e di quegli olii che restituivano a quel locale un’impronta unica fuori da ogni stagione. La ciclicità quotidiana trascorreva distesa e sfumata presso quella serie di lezioni di dipinto. All’epoca, invero, eravamo circa quindici praticanti, quelli rimasti giungendo al 5′ anno di perfezionamento, peraltro assistiti durevolmente da Mirella, l’eccellente docente ritrattista già piuttosto rinomata.
Lei era una gentildonna suppergiù come me, intorno ai quarantacinque anni d’età, poiché appariva una femmina garbata e graziosa sia d’indole quanto dall’aspetto esteriore. Essendo venuta fuori incolume da una tormentata separazione, aveva decretato di scagliarsi sul lavoro sfoderando dedizione e passione su varie mansioni, agognando in tale maniera in ultimo d’abbandonare radicalmente le sue avvilenti, disgustose e logoranti vicende personali vissute. Fra noi due si era stabilito un inconfondibile affiatamento, probabilmente dovuto ad attinenze e ad analogie del carattere o perché io ero il solo e insolito esemplare di maschio praticante del corso di quel 5′ anno. Io ero tenacemente pensieroso su d’un affresco che mi trascinavo appresso da svariati giorni, ...
... malgrado vari tentativi non ero mai riuscito a dare interezza e culmine finale a quello che stavo svolgendo, cercando di realizzare l’operazione nel modo in cui realmente ambivo io. La raffigurazione in questione era semplicemente un abbozzo senza veli d’una donna, moderatamente protetta da un addobbo cristallino marcato sulla tela, che avevo impostato già da alcuni studi addietro quando là per l’occasione era astante un’indossatrice.
Io ero rimasto molto affascinato dalla gradevolezza di quella femmina, malgrado il suo corpo non fosse più arzillo e giovanile era molto equilibrato e smagliante, con un favoloso seno e un’epidermide che appariva levigata come il velluto. In quella circostanza avevo decretato di tentare, proseguendo nel dedicarmi alla tinteggiatura, sebbene non avessi più l’indossatrice di fronte imperniandomi unicamente sul ricordo e ricorrendo alla mia naturale creatività. Catturato da quella mansione non m’accorsi dell’arrivo di Mirella, giacché lei esaminando taciturna la mia opera m’addossò una mano sulla spalla, cominciando a gingillarsi con il lobo del mio orecchio arrecandomi da principio un guizzo, in un secondo tempo causandomi un attacco d’inedita eccitazione. Io vagheggiai all’istante, pensando che le attenzioni avvenute con il tocco delle dita della docente, fossero fondate su ben altra parte del mio corpo:
‘Caro Lorenzo, non credo che sarai in grado d’ultimare decorosamente questa tela. Dimmi un po’, in che modo potrai completarlo regolandoti ...