Storia vera - le vacanze di ilaria, in montagna
Data: 26/09/2023,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: ringo00, Fonte: Annunci69
... fradicia. Mi ero levata anche la maglietta, ovviamente niente reggiseno, e i miei uomini apprezzavano il su e giù delle mie gemelle gonfie di piacere. Andrea stava in un angolo, intento in una lenta sega; ormai non contavo più gli orgasmi, avevo già scaricato i miei umori in faccia a tutti e tre, avevano delle lingue infaticabili, i tre nonni. Ad un certo punto i tre si fecero da parte: mi chiesi cosa stessero architettando, e fui subito esaudita: chiesero ad Andrea di scoparmi a pecora sul tavolino davanti al divano su cui i tre vecchietti stavano svaccati col cazzo in mano. Non me lo feci dire due volte: mi posizionai a pancia in giù mente Andrea mi infilò il cazzo dentro; non serví lubrificante, ero già un lago. Vedere quei tre arzilli anziani che si smanettavano per me mentre ero alla monta mi provocò una considerevole sbrodolata di fica, mentre le mie grosse tette strusciavano sul legno. I tre mi colsero di sorpresa quando quello nel mezzo mi schizzó una sborrata tremenda in faccia, una quantità di seme bianco e denso, insospettabile per un anziano. Gli altri due schizzarono poco dopo, quasi in contemporanea, e altre due copiose venute mi raggiunsero in viso e sul seno, e Andrea non fu da meno, schizzandomi una quarta dose di crema dritta in pancia. Mi ci volle qualche minuto per tornare in me: mi sentivo davvero una torta di compleanno, farcita per bene di crema; mi mancava giusto la candelina, come fece notare Andrea, ridendo. Mi fu messo a disposizione il bagno, ...
... dove mi ricomposi. Il festeggiato, ma anche i suoi amici erano felicissimi per la bellissima serata, non smettevano più di ringraziarmi. Al momento del congedo, tutti e tre mi fecero il baciamano, strappandoci la promessa di rivederci.
Che ne dite, seratina impegnativa? Non è che l'inizio... Il giorno dopo, a metà pomeriggio ci contattò un trav del paese a pochi km dal nostro albergo, e presi da una voglia di "famolo strano" ci accordiamo per un incontro lampo quella stessa sera. Ci comunicò l'indirizzo, e arrivati, bussammo; ci fu detto di accomodarci, e ci venne incontro un ragazzo sui quaranta, con indosso reggicalze rosso fiammante, tacco 15 e una vestaglietta che faceva intravedere una mutandina bianca che sembrava ben piena. Ci mettemmo seduti sul divano, c'era una piacevole atmosfera. Dopo nemmeno dieci minuti eravamo già passati all'azione: Andrea per quella volta fece solo da spettatore. Mi levai il soprabito, sotto ero in tenuta da battaglia: tutina a rete grossa con ovviamente un bel buco tra le gambe e l'immancabile scarpa col tacco, mia favorita arma di seduzione. Vidi subito che avevo fatto colpo, il sottile tessuto della mutandina del mio compagno/a di giochi era inequivocabilmente teso. Tirai fuori il suo cazzo, un esemplare di tutto rispetto, di una ventina di centimetri, e dopo qualche carezza e bacini lo presi in bocca. Succhiavo a poco per volta, volevo gustarmi quel bel pezzo di carne turgida. Quando lo sentii tremare pronto ad esplodere mi fermai e mi ...