1. Sabrina la vacca (Stupro di massa)_2


    Data: 23/09/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Abisso_dell_anima, Fonte: RaccontiMilu

    ... al tavolaccio di legno. Ormai sono usata come un animale da macello, ma se il mio Adorato Padrone vuole così sono fiera di non deluderlo. La fica ed il culo vengono penetrati da due grossi pali che poggiano a terra. I due uomini che mi sorreggono lasciano la presa. Urlo mentre le mie gambe cedono. Il mio corpo da vacca rimane appeso al tavolo con le mammelle fissate al piano di legno da i grossi cacciaviti. I fori provocati da i due utensili si allargano, causa del mio peso, provocando due grossi fori su i miei seni doloranti. I due grossi pali mi penetrano per circa 30 cm. Non resisto e con un conato di vomito rigetto una grossa quantità di sborra e piscio sulle mie grosse mammelle. La mia testa cade sui miei seni. Gemo, ma dalla fica colo incessantemente. Le braccia cadono inermi. Sono in ginocchio a gambe larghe, la schiena inarcata lascia sporgere il mio culo rotto. Mi rendo conto di essere estremamente sensuale ed oscena. Il mio corpo provoca istinti sadici ai miei stupratori.
    
    Vedo arrivare al mio fianco il mio Amato Padrone. Sono felice che sia accanto a me. Mi sollevo la testa. Dalla mia bocca esce un grosso rivolo di saliva. Lo guardo con occhi spenti, ma vogliosi e pieni di gratitudine verso le sue attenzioni. Da brava Schiava tiro fuori la lingua. Il mio Sadico Padrone inizia a scoparmi la bocca con violenza. Lecco il suo caldo e nodoso cazzo ...
    ... con la mia lingua da troia. Sento il suo enorme cazzo, gonfio e duro, che pulsa tra le tue labbra, scivolarmi ed incastrarsi nella mia gola. La mia bocca produce una gran quantità di saliva che mi esce da i lati della bocca. Mi sento soffocare. Mi pompa la bocca non so per quanto, poi in un fremito svuota le palle gonfie, riversandomi tutta la sborra in bocca. Da brava vacca ringrazio ed inghiotti tutto.
    
    Ormai anche l’ultima persona se ne va. Il mio lurido corpo è sempre appeso al tavolo con gli orifizi impalati. Sono quasi svenuta. Con una pedata sul culo mi fa svegliare. Monta sul tavolo. Sale su i miei grossi capezzoli. Li sento schiacciarsi sotto il suo peso. Quindi afferra i cacciaviti e li strappa via da i miei seni laceri.
    
    Cado rovinosamente a terra. I grossi paletti ancora dentro di me. Il mio Amato Padrone osserva il mio corpo, fradicio di piscio e sborra, i miei orifizi impalati, le mie grosse mammelle livide, pulsanti, che mi ciondolano da i lati del torace.
    
    “Adesso vado a dormire. Quando torno provvederò a pulirti.” Spenge le luci e chiude la porta alle mie spalle.
    
    Amo il mio Padrone. Lui dice sempre che sono la miglior vacca che abbia avuto. Dice che sono un ottimo cesso e che non ha mai trovato nessuna ingorda come me. Il mio Amato Padrone mi fa sempre sentire fiera di me. Lo amo e spero di non deluderlo mai.
    
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