Sesso fra gay muscolosi
Data: 22/09/2023,
Categorie:
Anale
Autore: giovannino1993, Fonte: xHamster
... armadio dall’andatura più volgare che io abbia mai visto, brutto come la peste. Si faceva chiamare Tiracollo perché amava tirare il collo alle galline per divertimento. Mi fa: “Aho, che ce fai qua? Come te chiami? Che hai fatto? Mo’ sei de nostri. Qua ce sono delle regole da rispettà, ma se tu righi dritto non te succede niente. Mo’ ce vedemo stasera, allora.”
“Stasera, perché che si fa stasera?”
“Amore mio, stasera ce se deverte!” mi disse e poi mi prese la testa, se la portò al petto con una forza che non riuscii a contrastarlo e all’orecchio mi sussurrò: “Stasera fai il buono che te sverginiamo. Nun te preoccupà. Ce semo capitati tutti. Sembra chissà che, ma è una cazzata, Poi magari te piace pure.”
Mi divincolai con tutta la forza che avevo in corpo da quelle braccia che mi attanagliavano già colmo di terrore al pensiero che quelle parole si potessero tramutare in realtà.
Mi venne in mente quella volta che a casa di Lorenzo portammo Giusi, una nostra compagna di classe. La facemmo ubriacare e poi Lorenzo, Francesco e Mattia se la fecero a turno. Io no, ero troppo candido per cose di quel genere anche se non mi opposi e non la difesi. Avevo paura, mi comportai da vigliacco. Fu una carognata schifosa. Poi la minacciammo pure di altro se avesse parlato. Insomma, rivedevo la faccia incredula, terrorizzata, disperata di Giusi mentre se la fottevano. Due a tenerla ferma e uno a scoparla. Pensavo a come si fosse sentita umiliata.
E adesso toccava a me subire la ...
... stessa sorte?
Altri ragazzi nel cortile del riformatorio mi salutavano da lontano, mi facevano l’occhiolino o qualche gesto volgare con la bocca e la lingua. Alcuni si avvicinavano e mi sussurravano qualcosa tipo: “Ce vedemo stasera gioia” o “Sei meio da mia ragazza, sei troppo carino, me piacerebbe essere er primo, ma c’è chi vene prima de me; ahonvedi che culetto, a me me piacciono er ragazze, ma per te faccio un eccezione”.
Mi vennero i crampi allo stomaco. Quasi me la facevo addosso. Raggiunsi i bagni. Avrei voluto chiudermi, ma le porte erano senza serratura. Mi svuotai l’intestino più in fetta che potei. Non potevo rimanere troppo tempo là dentro. Correvo il pericolo che quelli non aspettassero la sera per divertirsi e approfittassero dei bagni per iniziare la festa. Uscendo dal cesso trovai uno che fumava e giocherellava con un coltellino chiudendolo e aprendolo velocemente, con una cicatrice in faccia e con l’aria di essere il peggior delinquente di tutta Roma. Feci un salto indietro per lo spavento.
“Allora?” mi disse.
“Co-co-co-sa?” balbettai.
“Hai capito che vonno fa’ quegli assatanati? Te vonno fare er culo, tutte quanti.”
Il cuore mi salì in gola, non riuscivo a respirare bene, ansimavo, mi vennero un’altra volta le coliche. Mi sporcai le mutandine.
Il tizio si avvicinò quasi addosso a me. Credetti di svenire per quanto mi batteva il cuore. Allungò le braccia e le appoggiò ai lati della mia testa imprigionandola e cominciò lentamente e a bassa ...