1. Il "dopo pipì" fu una gradita sorpresa.


    Data: 19/09/2023, Categorie: Etero Autore: Batacchione., Fonte: EroticiRacconti

    ... gemere e gridare ed io la inculai fino a scaricarle dentro un fiume di sborra che la fece strillare ancora. Dopo che feci uscire il cazzone dal culetto, presi Sandra per la coda di cavallo che si era fatta dietro la testolina e le guidai la bocca al mio cazzo costringendola a ripulirlo bene fino in fondo. Ambedue stavano piagnucolando per il dolore che le avevo fatto provare ed allora proposi a Sandra di farsi scopare per godere solamente e non avere più dolore nel gioco. infatti accolse subito la mia proposta e si mise a cosce spalancate chiedendomi solo di sditalinarla un poco al grilletto prima e poi penetrarla ma con delicatezza. Naturalmente, con la mia, appunto, indole sadica, accostai il cazzo alla sua figa e, diedi poi un colpo profondo che la fece sobbalzare, urlare, piangere copiosamente...lei soffriva dolorosamente ed io godevo intensamente...eh, la vita che cosa che è! Dopo una forsennata cavalcata nella martoriata figa col mio batacchione, Sandra se ne venne piangendo ma sotto, sotto, le stava piacendo il ruolo di schiava! Mi voltai verso Susanna che appena intuì che stavo per scoparla, scattò scendendo dallettone s si chiuse a chiave in bagno, gridando che non voleva essere scopata e, solo dopo tanto rigirare sulle parole, dovette ammettere che aveva una gran paura e, ...
    ... sopratutto poi confessò che la sua fighina era vergine e non voleva assolutamente perdere la virtù. La sola parola verginità, aggiungendoci poi la stuzzicante "virtù", creò in me un'eccitazione irrefrenabile e, notando che Sandra stava provando ad annientarmi per salvare la sua amica, subito afferrai il cordone della tenda parasole alla finestra e con quello riuscii a legare come si fa con un capretto Sandra, bloccandole polsi e caviglie insieme, così fui libero di sfondare la porta del bagno, entrare lì e, presa per un braccio Susanna, le bloccai i polsi con la cinta dell'accappatoio e, presala di peso la portai sul lettone e, stesomi sopra di lei spalancandole le cosce, senza rendere scorrevole la penetrazione con vesellina ed altro, la penetrai lentissimamente facendole provare un dolore lunghissimo ed intensissimo perchè così la stavo deflorando, sverginandola, facendole percepire anche il minimo strappo di ogni punto dell'imene che si stava frantumando e lei gridava implorandomi di smettere, di fermarmi ma ormai il gioco era fatto; gioco assai divertente per me ma per lei solo sofferente ed incontrollabile. Devo riconoscere che quella volta in vita mia fui decisamente un sadico e, a ripensarci ora, ammetto che se ne avessi altrettanta possibilità simile, rifarei tutto senza rimorsi di coscienza! 
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