Prigionia, Capitolo 8
Data: 17/09/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Autore: Dark, Fonte: RaccontiMilu
... sarebbe stata lasciata libera, libera di ritornare alla sua terra natale. Il collare non pensava sarebbe stato tolto tanto facilmente, e avrebbe continuato il suo effetto, la magia avrebbe continuato a piegare la volontà della giovane elfa portando a galla, tutto il tempo, la sua natura introversa, sottomessa e remissiva. E le avrebbe fatto ricordare, giorno dopo giorno, il suo vecchio Padrone.
Thorgul temeva di non rivederla nè avere più sue notizie. Ma era un rischio che doveva correre in una situazione delicata come quella. Forse, un giorno, Lei sarebbe tornata da Lui.
Oltrepassata l’entrata e oramai barricati ai piani superiori, i pochi sopravvissuti si rendevano conto che oramai la resa dei conti era vicina.
Thorgul entrò nella stanza. Il silenzio era già presente come un’ombra maligna che resta dietro ogni singolo uomo che sa di dover affrontare una prova dalla quale, se non per miracolo, ne sarebbe uscito vivo.
“La difesa non piò reggere, siete liberi di scappare, conoscete bene il castello, vi lascio dei collari se volete invece tentare la sorte come schiavi. Siete liberi.” La voce austera di un preoccupato Thorgul mostrò loro cosa gli attendeva.
Krozan lo guardava sporco di sangue, fece un passo avanti. Non disse nulla per qualche secondo.
“La mia vita, per servirti mio Signore.” E si mise su un ginocchio porgendogli il suo spadone che teneva sui palmi delle mani.
Thorgul lo prese, e guardandolo negli occhi, con fare serio scrutò il ...
... suo servo.
“Mi hai sempre obbedito in questi anni, Krozan, sei stato portato a subire di tutto, dolore, patimenti, rabbia, torture. Eppure, alla resa dei conti, sei l’unico pronto a darmi tutto.”
Dopo una breve pausa Thorgul decise.
“Alzati Krozan, alzati da orco libero e, se lo desideri, diventa il mio braccio destro. D’ora in poi sarai Krozan e non mi chiamerai più Padrone, ma se vorrai mi chiamerai con il titolo dovuto a colui che ti da in dono le sue terre.”
Krozan, fiero, si erse in tutta la sua stazza. sovrastava l’elfo nero, ma, entrambi, sapevano che era solo un illusione visiva. Era l’elfo quello che dominava la scena anche se dal basso.
“Continuerò a servirvi se me lo concederete. Mi avete donato una nuova vita, ed è una vita che io voglio avere al vostro fianco.”. I due poi si guardarono per qualche momento, finchè, da uno dei muri della stanza, sul quale vi era l’ingresso dal piano sottostante, si iniziarono a sentire i primi colpi esterni che cercavano di abbattere la porta d’entrata. Gli elfi stavano arrivando.
Evrilith vide la scena, sperò che Thorgul si girasse verso di lei, che prendesse anche lei con sè. Lo guardò ardentemente, sperava di poter essere anche lei una prescelta, la prescelta dal Padrone.
E mentre il fiume di emozioni, paura e timori le ronzavano in testa, mentre si sentiva persa accadde che la porta inizio a scricchiolare sotto i colpi.
Thorgul la guardò, sorrise triste.
“Un giorno forse, deciderai di volermi ...