1. A casa del diavolo ( sottomissione di una trav )


    Data: 08/08/2018, Categorie: Anale Dominazione / BDSM Trans Autore: pinkslip, Fonte: xHamster

    ... sembrava eterna,non urlai ma piansi come una bambina…quando vidi che si fermò stavo per rialzarmi ma lui mi spinse nuovamente contro l’autovettura ,frugo’ nella mia borsetta e senza nemmeno curarsi di ungermi mi scopo’….mi dava dei colpi terribili sembrava volesse rompermi tutta,per spingere ancora più forte affermava le mie carni martoriandole…il mio buchino mi sembrava fosse stato dato alle fiamme…non provavo piacere ma solo dolore….Ad un certo punto mi sollevò e mi scaravento’ per terra con il suo cazzotti saldamente dentro di me,persi una scarpa il mio piedino sinistro rimase coperto unicamente dalla mia calza velatissima ,pensai a cosa avrebbe pensato qualche eventuale passante a quella visione quando sentii il bastone di carne uscire da me e il mio aguzzino prendermi per i capelli e trascinarmi verso l’albero più vicino…persi anche la seconda scarpa….Mi fece sedere con il culo nudo a contatto con la terra e i sassi mi schiaffeggio’ e mi costrinse dopo essersi tolto il preservativo a spompinarlo…dentro e fuori dalla gola e poi venne il turno di farsi leccare il buco del culo…poi di nuovo il cazzo… poi le scarpe e poi il culo …schiaffi sputi e poi di nuovo in gola…finché con un grunito non mi venne in bocca….ingoiai tutto fino all’ultima goccia e crollai a terra.
    
    “Pensi di fare la siesta puttana? “ disse aprendo il portabagagli. “Entra qui dentro,non vorrai mica sporcarmi i sedili vero?”
    
    Ero in uno stato terribile calze rotte non avevo più le scarpe il babydoll ...
    ... mezzo strappato e il corpo sporco di terra ….salii come potevo dentro il bagagliaio e mi distesi…piansi come non avevo pianto mai…il portello si richiuse.
    
    Trascorse un bel po' di tempo ..il percorso fu piuttosto impervio, buche strade scoscese e curva a non finire finchè l’auto non si fermò e io fui fatta scendere dal portabagagli non senza fatica.
    
    “Siamo arrivati piccola troia vedi quella villa in fondo al viale ? Ci vai a piedi non sono più di dieci minuti, mi raccomando i piedini eh? Ci sono tanti sassolini…ahahahahahah!”
    
    “ Può darmi le mie cose per favore?” chiesi quasi supplicante.
    
    “Se intendi il resto dei tuoi abiti le scarpe documenti e soldi scordateli….,suona al campanello di villa Sofia e aspetta ,a proposito hai un culetto che è un burro….ahahahhahahah” e partì.
    
    Rimasi in mezzo alla strada lacera e sporca e mezza nuda con la sensazione di mille occhi che potessere vedermi…deridermi….violentarmi. I piedi mi dolevano le calze erano quasi sparite e le unghie smaltate cozzavano con lo sporco….mi sarei presentata al mio Master in questo stato…cosa avrebbe detto di me?
    
    Arrivai davanti al cancello della villa…maestoso come lo era la costruzione d’epoca sicuramente settecentesca…..suonai e dopo un periodo breve ma solo di tempo la cancellata si aprì.
    
    Camminai lungo il viale quando una voce femminile dall’alto di una terrazza mi esortò a fermarmi e a camminare a 4 zampe fino ad arrivare alla meta…come una brava cagna mi disse ! Non era ancora il mio Padrone ...