1. La taverna (parte 3)


    Data: 08/07/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Kugher, Fonte: EroticiRacconti

    ... vestite, e nuovamente quella roba alla bocca dello stomaco la tormentava.
    
    “Alzati bella Signora”.
    
    L’avrebbero fatta andare via? La lasciavano andare?
    
    Perchè non riusciva ad andarsene?
    
    Cosa la tratteneva?
    
    Le avevano incatenato il polso?
    
    No, era la mano di uno di quegli uomini che la tratteneva e la attirava a sé.
    
    Gli guardava il cazzo.
    
    Ma come era possibile che stesse pensando al bel lavoro che aveva fatto?
    
    Era sempre così, più la umiliavano più riusciva a dare piacere, più provava piacere.
    
    Le avevano sempre detto che i migliori lavori al cazzo li faceva dopo avere strisciato.
    
    “Vieni qui, puttana, siediti sopra la tua opera d’arte”.
    
    Si ritrovò ad essere assurdamente compiaciuta nel sentirsi riconoscere la sua opera nell’averglielo fatto diventare duro.
    
    Si sedette sopra ed entrò subito. Si aspettava resistenza, invece entrò subito.
    
    Fu come uno schiaffo la frase che sentì.
    
    “Questa è una troia ragazzi, è bagnata da fare schifo. E’ scivolata dentro in maniera ...
    ... meravigliosa”.
    
    Perchè la compiacque questo?
    
    Altra umiliazione. Puttana, troia, la trattavano come tale.
    
    Ebbe un sussulto.
    
    Oddio!!! Se ne erano accorti?
    
    Non lo seppe perché un uomo alle sue spalle le strappò il vestito rivelando le tette.
    
    Perché ridevano dei suoi capezzoli turgidi?
    
    Anzi, perché erano turgidi i suoi capezzoli?
    
    Perché la bocca dello stomaco mandava riflessi all’inguine?
    
    Puttana, troia, così la stavano chiamando, anzi, “La Signora gran troia”.
    
    Le tenevano i polsi uniti dietro alla schiena ma senza fatica. Perchè non stava reagendo?
    
    Era bloccata.
    
    Quello che la stava scopando le morse un capezzolo.
    
    Fitte!!!
    
    Ebbe un sussulto.
    
    Piacere? Lo stesso piacere che provava quando Marzio le metteva le pinzette ai capezzoli.
    
    Le avevano ordinato di fare la cavalcata e la faceva. Era durissimo quel cazzo.
    
    Guardò in faccia l’uomo. Era un altro.
    
    Era in trance, non si era accorta che l'avevano tenuta per i capelli, fatta alzare e spostata sul cazzo di un altro. 
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