1. Puro richiamo


    Data: 04/07/2023, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Tradimenti Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... nel sonno è qualcosa di fanciullesco, perché quello che distintamente noto è la sua cerea carnagione.La sua respirazione costante innalza in modo ritmato il petto ben sagomato, il suo cazzo palpita con la ciclicità dei battiti del suo cuore. Io avverto la mia eccitazione aumentare, in quanto non sono capace d’estraniare la mia ingorda e dissoluta occhiata, da quello che sta divenendo la lussuriosa occasione e l’intemperante licenzioso tema, del mio depravato e irrefrenabile desiderio.
    
    Frattanto dalla stanza opposta, seguitano esternamente a giungere gli schiamazzi del torneo tra acclamazioni, grida e plausi. Umberto prosegue a oziare appieno, nel tempo in cui io esamino accuratamente il mio leggiadro e avvenente invitato. In quel frangente m’accosto guardingacon prudenza, vigile e accorta per non svegliarlo, tuttavia il fascino e il richiamo è forte e altrettanto grande. Io gli maneggio il cazzo con una lieve trepidazione, sfiorandolo gentilmente con la punta delle dita. Mi spingo oltre, addirittura m’arrischio avventurandomi nel massaggiargli finanche i testicoli, che si spostano dentro il loro sacchetto al contatto della mano, facendomi tremendamente sussultare subodorando che si svegli.
    
    Io non voglio che si svegli, perché sprofonderei inevitabilmente nella scandalo e irreparabilmente nella totale sconcezza. Il fatto d’essere in quella congiuntura e percepire la presenza del mio consorte Floriano, peraltro all’oscuro e ignaro di tutto, per di più a meno di sei ...
    ... metri di distanza, mi sobilla stuzzicandomi in maniera smisurata, malgrado ciò eseguo e mi comporto con giudizio e con parecchia oculatezza. Il suo cazzo bene in carne smania lievemente, ho il batticuore paventando che si scrolli di getto, ciò nonostante mi rincuoro, distinguendo che la sua respirazione è altresì equilibrata e profonda. Io divento maggiormente ingegnosa e determinata, perché approssimo le mie labbra fino a lambire la sua cute tesa, imporporata, lustrata e pulsante. Io ascolto perennemente la concitata risonanza della telecronaca dall’esterno della camera, intanto che il mio delizioso invitato è intimamente assopito. Io sono talmente affascinata e attratta, da non avvertire più l’insidia né la minaccia della presenza di Umberto il mio consorte. A questo punto non ho più inibizioni né ostacoli di sorta, affagotto con le mani quel cazzo rigonfio, lo accarezzo e svenevolmente, lo bacio del tutto, me lo sorbisco per bene, me lo introduco in bocca centellinandone la sua tenue sapidità.
    
    Al momento non sono più crucciata né impensierita né allarmata, del fatto che si possa destare e così sogghigno dentro me stessa, ponderando e ideando che non svelerò niente al mio consorte. Il mio benaccetto e piacevole invitato è al presente ininterrottamente intorpidito, io sono all’apice massimo dell’ebbrezza e della passione, avverto e colgo che basterebbe un niente per procacciarmi un travolgente quanto sensazionale orgasmo. Nel tempo in cui, scivolo amorevolmente con la punta ...