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Nata schiava (VI parte)
Data: 19/06/2023, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Autore: Asignoluc, Fonte: RaccontiMilu
... tutte le schifezze che avevo addosso. Finito di pulirmi mi fece rotolare nella sabbia fino a ricoprirmi di sabbia tutta capelli e viso compresi, non contento volle che ne ficcassi un po’ anche dentro figa e culo. Da uno zainetto prese un preservativo ci mise il radiocomando me lo infilò in culo tappandolo poi con un plug, ero sempre in modalità piacere3 ed avevo perso il conto degli orgasmi avuti. Mi mise polsiere cavigliere e collare di cuoio, mi blocco i polsi dietro la schiena. Attaccò campanellini al clitoride e capezzoli, mi fece tirar fuori la lingua e mi ci mise ancora della sabbia. Cosi piena di sabbia in ogni dove mi fece camminare ed arrivammo sulla strada. Li c’era un’auto ad attenderci con alla guida un uomo che non riconobbi. Il padrone mi fece entrare nel bagagliaio mi blocco caviglie e polsi assieme, mi ordino di ubbidire a qualsiasi persona mi avrebbe liberata, mi mise una benda chiuse il bagagliaio e l’auto parti immediatamente. Il viaggio durò qualche orgasmo, credo una decina, abbastanza per pensare a cos’altro mi aspettava……….. ero legata dentro un bagagliaio…………. in un paese straniero……… con una lingua che non conoscevo………… prestata o forse venduta ad un Brasiliano brutto……………. che mi ha umiliato in modo pesante senza mai toccarmi……………….. chissà chi sarà il padrone che mi libererà da questo bagagliaio……………. ma avrei ubbidito sempre a chiunque ovunque ed a qualsiasi prezzo………….. Persa nei miei orgasmi e nei miei pensieri da ...
... schiava quasi non mi accorsi che ci eravamo fermati, qualcuno apri il bagagliaio e mi tolse la benda………….. era mio cugino il mio padrone che pose fine a questa intensa nottata visto che il sole era ormai sorto. Una volta libera da tutto proprio davanti al nostro residence mi sono inginocchiata e baciando le sue scarpe le sue gambe ho chiesto…………… implorato……….. di aumentare la mia condizione di schiva…………. Le mie parole sembravano non interessare a mio cugino ma una volta ritornati a casa negli USA riprese il discorso chiedendomi se veramente volevo alzare il livello della mia schiavitù, naturalmente confermai la mia volontà di essere trattata ancora più duramente. Il suo primo nuovo ordine fu quello di non parlare se non per rispondere alle domande dirette o per ringraziare i padroni e contare i colpi. Cosa per me non difficile, già non parlo molto e quasi mai sono io a cominciare le conversazioni, ma il dover stare realmente sempre in silenzio non mi era mai stato ordinato. Ma non era finita, il secondo ordine è stato che non dovevo più avere miei pensieri……………. dovevo eseguire solo eseguire gli ordini…………. ed in assenza di ordini dovevo tenere la mente libera senza distrazioni neanche nei pensieri. Questo si che è stato difficile da imparare, non pensare a nulla è come non avere una volontà propria è come essere un oggetto…………. l’oggetto del padrone o a chiunque lui volesse. Come mai sto scrivendo quindi pensando ve lo dirò nel prossimo capitolo.