Saga familiare 5
Data: 18/06/2023,
Categorie:
Anale
Sesso di Gruppo
Lesbo
Autore: iincest, Fonte: xHamster
... trovai Davide girato sul lato opposto al mio, appoggiato a un gomito, con il braccio sinistro proteso verso il mio ventre e un dito in figa; il suo cazzo, invece, poggiato sul lenzuolo, era maledettamente vicino alla mia mano appoggiata col dorso sul letto.
Per un attimo rimasi gelata; poi la sensazione di calore che emanava dalla figa ebbe il sopravvento: era un ditalino dolcissimo, quello che mi stava facendo, e non mi preoccupai più di niente altro che di godermelo in pace.
Ma Davide non era ancora soddisfatto: manovrando con molta cautela, era riuscito a spostare il cazzo fino alla mia mano e ve lo aveva adagiato; lentamente, si muoveva per farlo scivolare in modo che fosse la mia mano a fargli la sega.
Quasi istintivamente unii il pollice e l’indice e il cazzo rimase catturato in una fessura che meglio aderiva al suo desiderio di sega.
Ormai, di dormire non se ne parlava: da un lato, le vampate di piacere che salivano dal ventre fino alla fine sollecitata dal dito che era ormai arrivato al clitoride; dall’altro lato, la sensualità tattile del cazzo che scivolava tra le mie dita; su tutto, la visione di Davide arrapato che cercava in tutti i modi di fare sesso con sua madre.
Non avevo nessuna idea su come uscire dalla situazione; e comunque non volevo uscirne rinunciando al piacere: da un lato, potevo lasciarlo fare da solo e aspettare che concludesse in qualche modo la sua avventura erotica; ma l’orgasmo che mi cominciava a montare mi avrebbe costretta a ...
... tradirmi; dall’altro lato, potevo anche tentare un risveglio rapido e concludere insieme con una reciproca masturbazione (o altro); infine, potevo stare al suo gioco e collocare tutto nell’ambito della finzione: fingere cioè movimenti istintivi e automatici che portassero il gioco fino in fondo senza dover ammettere di esserne coscienti. Ma anche in questo caso, la previsione di un mio orgasmo poteva tradire la finzione.
Mi agitai e mi mossi per verificare se credeva al mio essere addormentata; mi sistemai supina, tirai un po’ indietro le ginocchia e divaricai le gambe, in modo che la mia figa fosse tutta aperta e disponibile.
Non aveva ritirato il dito e, anzi, aveva accompagnato il mio movimento restando incollato con la mano alla figa; di più, aveva accentuato la pressione del cazzo sulla mia mano.
Decisi che non valeva la pena di essere più chiari e lo lasciai fare, abbandonandomi al piacere della masturbazione.
Ma fu lui, a quel punto, a volere di più: presela mia mano che reggeva il cazzo, la strinse intorno all’asta e la guidò per alcuni movimenti a fargli la sega.
Era inutile continuare la finzione: mi sollevai a sedere, lo spinsi supino sul letto e impugnai la sua mazza, mentre gli bloccavo la mano sulla figa e, anzi, spingevo dentro due dita.
Fu una masturbazione lunga e, per me, tormentosa, perché ormai non mi accontentavo più di menargli il cazzo e la mia fantasia correva già a quella meraviglia che mi entrava dappertutto, in bocca, in figa, in ...