1. Solo tuo, solo tuo.


    Data: 16/06/2023, Categorie: Tradimenti Autore: Patrizio Quiller, Fonte: EroticiRacconti

    Il suo piede con le unghie laccate di rosso, stava stuzzicando quel suo pisello rinchiuso nella gabbietta.
    
    Lo stava facendo impazzire, eccitandolo oltre ogni limite, al punto che dal suo glande iniziava a fare capolino qualche gocciolina trasparente… La raccolse con il piede e poi sollevandolo, lo appoggiò sulle labbra di lui, dicendogli con tono imperativo “Ora assaggia, e non smettere di leccare finché non te lo dico io.” Lui eseguì, con bramosia e desiderio, mentre lei con le sue labbra si avvicinava per poter assaggiare a propria volta quel suo liquido desiderio. Aggiunse, come parlando segretamente al pisello rinchiuso nell’acciaio “Così impari ad infilarti ancora in quelle zoccoline affamate… ti avevo avvisato che solo io posso farti le corna, tu sei solo mio…”
    
    E mentre pronunciava quelle parole stavano esplodendo entrambi dalla voglia di tornare propri, compagni di crimine che si sciacquano vicendevolmente il peccato di dosso, affongando nella lussuria…
    
    “Tanto lo sento dalla tua lingua sul mio cazzo quanto desideri sentirmi di nuovo tuo dentro di te…” osò lui col fare sornione di chi vuole accentuare l’incazzatura fino a farla sfociare in sesso privo di freni inibitori.
    
    “Sei proprio uno stronzetto irresistibile" disse lei, prendendo la chiave dalla cavigliera. Sbloccò il lucchetto e sfilando la gabbietta dal suo pene, lo senti crescere mentre in pochissimi istanti si riempiva di sangue. Si librò in tutta la sua grossezza e la sua grandezza, tanto che lei ...
    ... temette che ancora pochi attimi e avrebbe letteralmente squassato l’acciaio…
    
    Lo prese in bocca bagnandogli la punta, lo strinse fortissimo con le sue dita e schiacciò con energia: un primo, fortissimo schizzo la prese in pieno viso e le finì fra i capelli, ma fece in tempo a spalancare le labbra per prendere almeno in parte i copiosi fiotti che seguirono, gustando il suo sapore fino ad ingoiarlo.
    
    “Mi auguro di cuore per te che tu abbia capito la lezione” disse con voce severa ma complice, “Ora vado in doccia a lavare tutto il casino che mi hai appena fatto addosso, e quando avrò finito deciderò se rinchiudertelo di nuovo.” Mentre camminava nuda dal letto al bagno, lui ne ammirò schiena, gambe e sedere, mentre l’erezione che non accennava minimamente ad abbandonarlo tirò fuori il suo istinto ferino di darle una lezione, facendole capire che lei era sua, solo sua. Si alzò, nudo a propria volta, la raggiunse mentre stava per entrare nella doccia, l’acqua scrosciava bollente, ma lui la prese con la mano sull'anca, mentre con l’altra le abbassò la spalla piegandola in avanti, e appoggiando il proprio sesso durissimo all’entrata del suo sedere le disse “Perché tu di chi credi di essere, eh?” E iniziò a premere la punta con decisione, forzando l’ingresso. Sentendola gridare di paura e dolore “Sei troppo grosso, mi rompi, fai piano, fermati!!!” Lui insistette con decisione “Non ho sentito di chi sei, non lo sto capendo” e proprio nel momento in cui affondò fino in fondo e i ...
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