1. Il diario di un antenato


    Data: 12/06/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: aramis2, Fonte: Annunci69

    Un racconto che esce dai schemi usuali, spero che piaccia.
    
    Hank Jefferson era eccitato per la recente scoperta in baule appartenuto a suo nonno. Aveva trovato un vecchio diario di un antenato. Il nome scritto sulla copertina era Oliver Jefferson IV.
    
    Poco dopo Hank era seduto e cominciava a leggere.
    
    “Mi chiamo Oliver Jefferson quarto e scrivo questo diario per nessuno altro se non per me. Ho 69 anni, fra pochi giorni ne compirò 70. Spesso torno ad un momento della mia vita quando ero felice, ma contemporaneamente era anche un momento molto triste. Tento di non pensare ad una certa persona che conoscevo, ma se devo essere onesto con me stesso, penso a lui ogni giorno, molte volte al giorno. Se potessi vederlo oggi gli direi che io non sono pentito. Tuttavia sono pieno di rammarico. Pentimento di non essere stato più forte, pentimento di non essere stato un vero uomo, rammarico per averlo fatto uscire dalla mia vita.
    
    Mio padre, Oliver Jefferson terzo era un proprietario di schiavi. Io fui allevato in una piantagione di cotone. Quando crebbi non imparai nient’altro che possedere schiavi, solo questo conoscevo. Poi il mondo vero invase la mia vita idilliaca. Conobbi persone che non credevano nella schiavitù e che volevano abolirla. Mio padre chiaramente odiava l'idea di liberare gli schiavi. Io non parteggiavo per un partito o l’altro, ma cominciai a guardare gli schiavi sotto una luce diversa.
    
    Avevo 20 anni quando le cose cominciarono realmente a cambiare. Mio ...
    ... padre cominciò a prepararmi alla gestione della piantagione. Ero figlio unico ed i miei genitori mi avevano avuto tardi. Mio padre stava diventando vecchio e voleva prendere un ruolo meno attivo nella piantagione.
    
    I miei genitori volevano che mi sistemassi, mi sposassi e prendessi in mano gli affari. Il guaio era che io non volevo niente di tutto questo. Non avevo interesse nel prendere la piantagione e far scorrere la mia vita come aveva fatto mio padre e suo padre prima di lui.
    
    Fra l’altro i miei genitori volevano un matrimonio con una brava donna e bambini, ed io non ero proprio interessato a quelle cose. Non che non mi piacessero le ragazze, ne avevo baciata qualcuna. Ma a 20 anni ero ancora vergine. Avevo un bell’aspetto e più di qualche genitore desiderava che prendessi le loro figlie, ma nessuna donna prendeva veramente la mia attenzione. Mi sembravano capricciose e stupide.
    
    In quel tempo mio padre acquistò un nuovo lotto di schiavi da un proprietario di una piantagione di un altro stato. Io c’ero quando gli schiavi arrivarono. Uno di loro attirò la mia attenzione non appena lo vidi.
    
    Era molto alto, almeno un metro e novantacinque e massiccio. Non c'era un grammo di grasso su di lui. La prima volta che lo vidi non indossava la camicia ed aveva un paio di pantaloni stracciati. Era coperto di muscoli, le braccia e le gambe erano gonfie. I capelli scarmigliati erano lunghi, neri e folti. Non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso. Lui si accorse che lo guardavo. ...
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