La mia vita da Bull
Data: 11/06/2023,
Categorie:
Cuckold
Dominazione / BDSM
Sesso di Gruppo
Autore: Bullatipico, Fonte: RaccontiMilu
... polpacci per pochi attimi. Non ero uno a cui piacevano i piedi ma mi eccitarono pure quelli. Rimase in apnea per una decina di secondi e poi, spingendo con le gambe sul fondo emerse come un delfino. I piccoli seni ondeggiarono lievemente, coi capezzoli turgidi dallo sbalzo di temperatura, la lieve peluria scura tra le cosce visibile e invitante. Continuava ad ignorarmi nonostante il mio sguardo sgomento da tanta bellezza. Puttana, mi stava facendo eccitare parecchio. Fece qualche bracciata verso la scaletta e si arrampicò fuori dalla vasca, indugiando più del dovuto nell’uscire mostrandomi quel culo marmoreo. Prese un asciugamano e si prese ad asciugare con attenzione solo i capelli tralasciando il corpo. Vedendo che mi ero interrotto per guardarla mi rimproverò severamente: ‘Ho detto di lavorare!’. La voce le diventava stridula quando si alterava, quando la situazione non era sotto il suo controllo. Quella non era quindi una scenetta collaudata, si vedeva che non l’aveva mai fatto, stava improvvisando ma, dannazione, le stava riuscendo perfettamente bene. Il mio enorme pisello duro confermava. Sentii i suoi passi umidi avvicinarsi mentre strofinavo con forza l’ultima parte della parete. ‘Qui! Guarda! è ancora sporco! Sei un disastro!’ Voce stridula. Voce stridula che mi stava facendo parecchio incazzare, specialmente per essere sgridato nonostante ci mettessi tanto impegno. ‘Sei davvero un incapace!’ Esclamò per l’ennesima volta. Non me ne fregava nulla se aveva più ...
... del doppio della mia età, non me ne fregava nulla se era l’autorità. Mi alzai di scatto sovrastandola di almeno dieci centimetri guardandola con sguardo infuriato. Lei fece subito un passo in dietro e gli occhi traspirarono timore. Era così bella. Allungai una mano e le afferrai una natica stringendola con forza strappandole un sussurro, un gemito. Era ora di ristabilire le gerarchie, era ora di farle capire chi comandava, sarà anche stata una madre e donna di successo ma in quel momento, lei, era solo la mia puttana. Le lasciai la natica e, con sguardo fisso sui suoi occhi, mi abbassai i pantaloni assieme ai boxer. Il mio cazzo svettava quasi colmando la distanza tra il mio corpo e il suo. Lei non lo guardò, mi guardava negli occhi, il respiro le si fece pesante. Le accarezzai la guancia scendendo verso il collo e poi passando alla nuca. Con movimento repentino le afferrai i capelli facendola sussultare di nuovo. Non dissi niente mentre cominciai a trascinarla verso il basso. Non oppose resistenza, si accucciò sulle ginocchia davanti a me con la mia cappella a pochi centimetri di distanza. Presi il cazzo e glielo strusciai sulle labbra, come se fosse un maxi rossetto. Lei non apriva le labbra guardandomi dal basso, quasi sfidandomi. Un colpo di bacino domò subito la sua insubordinazione infilandole il mio grosso glande nella bocca. Il mio bacino cominciò un lento movimento ritmico entrando e uscendo dalla sua bocca calda. Una sensazione indescrivibile, non solo per la calda ...