1. La mia vita da Bull


    Data: 11/06/2023, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Autore: Bullatipico, Fonte: RaccontiMilu

    ... puttana di strada’ ansimava, contrazioni vaginali. Aprii la finestra che fortunatamente si apriva verso l’esterno ‘Vorrei che ti sentisse’ ‘ohhh non’ ohhhh cazzo, sto per godereeee’ Si, quella era la mia rivincita ‘Urla allora puttana, urla a pieni polmoni così sente quanto &egrave cornuto quel pezzo di merda’ E lei godette, godette forte, godette come la puttana che era, facendo versi indegni. ‘godooooooo’ Urlo in maniera forte e chiara. Vidi il gruppetto voltarsi verso la finestra. Impossibile che ci avessero visto, ma sicuramente ci avevano sentito. Sentii uno scoppio di risa venire dal basso. Si ci avevano sentito. Aveva riconosciuto la voce della sua ragazza? Me lo auguro. Lei si accasciò per terra, rovinata come una bambola rotta. Ma io non ero ancora venuto ed ero sulla corda da troppo tempo. Le strusciai la cappella sul viso e lei infine, quasi di malavoglia lo imboccò per l’ennesima volta. Le toccai la tetta, era soffice, morbida. Avrei voluto continuare ma il tempo stringeva, per quanto ne sapevo il cornuto era sulla strada per la stanza. Glielo sfilai dalla bocca e dopo pochi colpi di mano le eruttai sperma in faccia come il giorno precedente. Già ieri avevo pensato che sarebbe stata una bella foto e quindi prontamente presi la macchina e per la terza volta un flash illuminò la stanza. ‘Tu sei malato’ mi disse con un mezzo sorriso e si sollevò prendendo una coperta per pulirsi il viso (Mi augurai sinceramente che nessuno avrebbe dormito in quel letto, tra ...
    ... sperma e umori vaginali). Feci lo scambio e le detti le tre foto false. Le guardò ‘Cazzo, per fortuna hai la passione della fotografia! due foto nere e una sfocata! Un novello Frank Capa vedo!’ mi disse tra l’ironico e lo scazzato. Risi alla battuta anche se non ero sicuro di chi fosse Frank Capa. Ci rivestimmo. ‘Vai tu, non possiamo farci vedere assieme.’ Mi chiusi la patta dei pantaloni ‘Ma tu come ti chiami?’ Le chiesi finalmente ‘Nicole, mi chiamo Nicole’ mi rispose. Con il mio tesoro di fotografia le diedi un bacio sulle labbra, un’ultima palpata alle tette e scomparvi Nel scendere incontrai il cornuto nel salone, si guardava in giro nervoso. Incrociammo per la seconda volta lo sguardo. Gli sorrisi, lui no. Non poteva sapere ma magari, nel fondo di quel cervello primitivo, qualcosa era scattato. Una cosa &egrave certa, non mi sarei mai più vedere da quel burino. Arrivato a casa di Linda guardai le foto. Cazzo. Ero davvero Frank Capa, gli scatti erano perfetti, nel primo si vedeva chiaramente il mio grosso cazzo nella sua bocca, aveva aperto gli occhi che lampeggiavano vogliosi. Il secondo scatto era ancora meglio, il suo culo allargato e i nostri bacini a contatto e la sua faccia contratta dal piacere mentre una ciocca di capelli le copriva un occhio. E nella terza era quasi dolce, stravolta, felice e piena di sborra, con una tetta di fuori e gocce di sperma su di essa. Mi sdraiai sul letto sospirando. Una giornata decisamente proficua. Ed era solo l’inizio
    
    Nel prossimo ...
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