1. La mia vita da Bull


    Data: 11/06/2023, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Autore: Bullatipico, Fonte: RaccontiMilu

    ... muscoli ma più qualche gita di troppo al Mc. Note a favore erano gli occhi, castano-verdi, e un bel paio di tette, non esageratamente grosse ma messe in bell’evidenza da una magliettina bianca che indossava. Aveva uno sguardo molto intelligente e da come parlava si vedeva che lo era, faceva battute divertenti e mi sentivo molto a mio agio, non ero ancora abituato alla parola agio associata alla parola ragazza, di solito parlare con una sconosciuta mi dava un lieve senso di inadeguatezza ma ora, forse per le esperienze recenti o perché lei era particolarmente brava come interlocutrice ero perfettamente sicuro di me. ‘E dici che scopano quei due sta sera?’ mi disse ridendo indicando Paolo e Cristina che erano vicini mentre Marino parlava con Federica. ‘Glielo auguro!’ risposi divertito da quella domanda così esplicita. ‘E dici che io scopo sta sera?’ mi chiese improvvisamente tutta seria, puntandomi addosso il suo sguardo. Ero stupito da quella domande ed esitai ‘Lo auguro anche a te.’ ‘Forse potresti aiutarmi tu’ con quella mazza! Si, ero pure io in piscina quel giorno’. Ok, era decisamente una che andava sul diretto. Non so se il fatto che lei non fosse una figa come Chiara ma non ero per nulla in soggezione, mi aveva un po’ eccitato la sua brutalità nel chiedere sesso e in quell’istante capii una delle mie caratteristiche fondamentali nel sesso: la bellezza era secondaria, ad eccitarmi era quanto la ragazza era porca. Chiaro, la bellezza era importante ma se non era ...
    ... associata a una personalità vogliosa e trasgressiva era come una bella auto senza motore, bella da guardare ma impossibile da guidare. La guardai negli occhi e le risposi semplicemente ‘Andiamo’. Con la scusa che avevo provato per la prima volta la birra e che non stavo troppo bene Linda disse che mi avrebbe portato a casa in motorino così salutammo gli altri e ci incamminammo verso il parcheggio. Arrivati sul motorino lei si mise il casco e io dietro (non avevo la patente) e lei lanciandomi una sguardo malizioso mi prese le mani e mettendosele sul senso mi disse ‘Tieni, attaccati qui’. Erano morbide e abbondanti, gliele massaggiai per un attimo soppesandole e poi tornai ad attaccarmi alla maniglia dietro perché, per quanto piacevoli, non mi davano la stabilità nelle strade malmesse di campagna. Arrivammo a casa sua, i suoi erano partiti per la Tunisia e lei aveva casa libera. Era una casa parecchio grande che dava sulla spiaggia, il padre era un imprenditore che evidentemente aveva avuto successo. Il salotto era molto grande, si aveva una vista eccezionale grazie all’ampio uso di vetrate. Ora che ero all’ingresso dell’arena cominciai ad essere nervoso, dopotutto era la prima volta ‘normale’ e presto il mio bluff da ragazzo sicuro sarebbe stato rivelato. Lei mi baciò e le nostre lingue si intrecciarono, fortunatamente a limonare avevo una buona esperienza e mi feci valere. Lei allora cominciò a scendere sul collo mordendomi e baciandomi. Io me ne stavo fermo indeciso sul da fare ...
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