Come diventai il suo schiavetto 4
Data: 06/06/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Cows64, Fonte: Annunci69
Il mio professore di ripetizioni e mio padrone ed amante, chiamo la sera a casa dei miei. Sentii mia madre che parlava con lui al telefono e per poco non mi venne un infarto! Le mi chiamò e mi disse che il mio professore voleva sapere se sabato ero libero per andare a fare dei lavori nella sua casa in paese. Avevo detto a mia madre che volevo guadagnare dei soldi per l'estate, e lei senza che io lo sapessi aveva chiesto in giro e lo aveva anche chiesto al mio professore.
Ovviamente dissi di si, e lei mi passò il telefono così mi sarei potuto accordare con lui.
"Salve professore, mia madre mi diceva che aveva bisogno di fare dei lavori a casa"
"Si tesoro, e se vorrai guadagnare qualche soldo dovrai essere brava davvero! Ah, dimenticavo, sabato oltre a me ci sarà Gianni, spero non ti dispiaccia, e porta la tua ragazza, così la faremo felice, va bene?"
Oddio, al solo pensiero di Flavia in mezzo a loro mi faceva drizzare il pisello, aspettare sabato sarebbe stata una tortura!
Chiusa la telefonata con lui, chiamai subito Flavia: "Amore, sabato sei libera?"
"Si certo, perchè?"
Mi ha chiamato il professore, vuole che vada con lui alla sua casa in paese per fare dei lavori, e se vuoi potresti venire anche tu" Dissi questo con il cuore in gola, speravo tanto che fosse tutto vero e che Flavia volesse davvero fare quello che mi aveva detto!
"Certo amore mio che vengo con te, sarò felice di aiutarti nei tuoi lavoretti" disse con una voce sorridente ed ...
... ammiccante allo stesso tempo.
"Ok piccola, ci vediamo sotto casa tua sabato alle 9 ok?"
"Va bene, sarò tutta bella e sexy per voi"
A quelle parole credo di essere praticamente venuto nelle mutande senza nemmeno sfiorarmi!
Sabato arrivò con estrema lentezza, ancora un giorno e sarai scoppiato!
Alle 9 in punto ero sotto casa di Flavia, lei scese ed era bellissima, aveva un vestitino arrivava a malapena a mezza coscia, non portava reggiseno ed aveva le gambe guantate da delle bellissime calze autoreggenti nere, con delle scarpe a tacco alto che avrebbero fatto rizzare il pisello ad un morto!
Salimmo nella sua macchina (io non ero ancora maggiorenne e quindi niente patente) ed andammo direttamente alla casa in paese del professore.
La casetta era piccolina ed era appena fuori del paese, con un bel giardino curato ed un bel caminetto che da fuori si vedeva era già in funzione.
Claudio apri la porta e ci regalò un gran sorriso, ci fece entrare e baciò Flavia sulle labbra, poi si avvicinò a me e baciò anche me. Vidi Flavia arrossire, le orecchie le erano diventate rosso fuoco, era sempre così quando era eccitata, ed era davvero un buon segno.
"cara, sono felice di conoscerti, mi ha parlato tanto di te e non vedevo l'ora di incontrarti! Ah, a proposito, il tuo ragazzo ti ha detto come lo chiamo quando è con me?"
"Si Claudio, mi ha detto che lo chiami puttana!"
"Bene, e ti da fastidio che io lo faccia?"
"No, è una puttana, e non devi chiamarlo in altro ...