1. Cinque sensi


    Data: 25/05/2023, Categorie: Etero Autore: Yuko, Fonte: EroticiRacconti

    “Click!”
    
    Un rumore ben al di sotto della soglia di percezione di un udito normale.
    
    Eppure il silenzio assoluto dettato dalla tensione del momento, l'attenzione spasmodica, la concentrazione ossessiva, lo rendono percepibile con la moltiplicazione di dettagli dettata dall'enfasi.
    
    Il rumore dello scatto di un reggiseno che si slaccia. Ecco, non quelli coi gancini, quelli non fanno rumore e non sono adatti a questo scopo.
    
    E questo rumore è come l'apertura del tendone di un palcoscenico, è il primo accordo di una sinfonia, l'alba di un giorno radioso.
    
    Lo sguardo fisso sul mio seno, celato apposta per poterlo svelare gradualmente, per enfatizzare il momento della scoperta e della riscoperta, per non dare mai nulla per scontato e rivestire di sempre nuovo stupore e piacere quello che non deve e non può diventare un gesto ovvio e abituale.
    
    L'accortezza di mettermi un reggiseno per il solo scopo di levarmelo davanti ai tuoi occhi, lentamente, valorizzando ogni singolo dettaglio e appagare tutti i sensi, con gradualità.
    
    “Click!”
    
    E la tensione del seno, pieno e gonfio sotto l'indumento che lo deve contenere e lo stringe, già sposta le coppe appena un poco più avanti, quel tanto e quel poco che, creando uno spazio tra tessuto e pelle, rende tangibile l'idea dello spogliarsi, del tessuto che non è più solidale col corpo perchè lo sta abbandonando.
    
    E il corpo resterà privo dell'indumento e sarà nudo, svelato, offerto.
    
    Un minimo rumore afferrato da sensi ...
    ... acuiti dall'eccitazione sessuale.
    
    Le spalline si spostano e la spalla che resta nuda già è sufficiente per scatenare fantasie e turbamenti.
    
    Scivolano gli elastici sulle braccia e il seno gradualmente prende forma.
    
    Rotondità che si impossessano dello sguardo, che obnubilano la mente in misura incontenibile e per ogni centimetro di pelle che si svela verso il capezzolo, si profondono litri di sudore sparsi lungo il corpo di chi, rapito e succube, resta schiavo delle immagini.
    
    L'udito rapisce ogni increspatura sonora, ne immagina e ne inventa di nuove, dando voce all'indumento che scorre sul mio petto.
    
    La vista scruta ogni mio poro.
    
    La sento bruciare sulla pelle nuda.
    
    Dal collo all'insenatura scura e insondabile tra i miei seni, sulle mammelle, sulle spalle e intorno alle ascelle.
    
    Finchè il reggiseno cade a terra, come un sussurro appena pronunciato.
    
    Un fruscio di foglie secche solo accennato, la danza delle bollicine in un flûte pieno di biondo vino pregiato.
    
    Attimi e tripudio dei sensi.
    
    Il profumo della mia pelle.
    
    Il profumo mio, quello che emano io e non quello che di cui mi ricopro. Eppure anche quello, che si mescola con il mio odore naturale, quello che è solo mio, inconfondibile e che mi caratterizza. Quello che mi renderebbe riconoscibile tra diecimila, anche a occhi chiusi.
    
    Odore di donna, odore di Yuko.
    
    Perchè “l'amore non è nel cuore, ma è riconoscersi dall'odore”.
    
    https://www.youtube.com/watch?v=_DuOX-LeJ8I
    
    Il mio odore si ...
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