1. Infiniti ritorni precedendo la tempesta.


    Data: 16/05/2023, Categorie: Sentimentali Autore: samas2, Fonte: EroticiRacconti

    ... all’evidenza del caos e dell’incompetenza dei miei gusti musicali, ernia di un inconscio che disorientato non sa ritrovare il fil rouge di un senso.
    
    Siamo uno nelle braccia dell’altra. Cosa ho mai fatto per meritarmi il tuo bel corpo, che il tempo ha solo potuto ammorbidire e non far sfiorire? Ma soprattutto cosa ho fatto per meritare te? Prima si diluiscono, poi svaniscono le paure, si stagnano le ferite grondanti. Sento il profumo del seno di velluto, della tua intimità all’aprirsi delle cosce morbide. Sono in te e tu in me, il ritmo dei nostri bacini e dei nostri respiri, tutto si fonde, è condiviso.
    
    Ti do il meglio di me, che è poca cosa, mi dai tutto di te che è anticipo d’infinito. Bestiale, cupo, ingrato, iracondo questo son io, ma il mio orizzonte sei tu e senza son perduto.
    
    Mi alzo dal letto e mi dirigo verso la finestra per interrompere lo sbattere insistente di un’imposta. Un’angoscia d’un tratto mi assale. Penso che allorquando mi girerò la stanza sarà vuota, regno di silenzio e desolazione e il calore del sogno si dissolverà in spirali di fumo rivelandomi la verità di un nulla invadente e disperante.
    
    Sarà stato solo un ...
    ... illusione consolatoria che ho creduto di vivere?
    
    Mi volgo pronto a ricevere in faccia la vertiginosa freddezza del nulla…ma tu, amore antico, nuovo ed eterno ci sei, sei solida, morbida roccia a cui, naufrago, mi aggrappo.
    
    Ci sei veramente. Sono fra le tue braccia in pace e quieto e solo la morte, ma spero nemmeno quella, mi strapperà da te.
    
    Fuori la tempesta si scatena nella profondità della notte con scrosci di pioggia che il vento fa turbinare, cigolano le imposte e l’aria tumultuosa si insinua nella stanza recando umidi soffi profumati di mare. Ben al di sopra delle nuvole e del vento che urla, dieci miliardi di stelle della via Lattea, avamposti di un universo sconfinato brillano, slucciolano nello spazio: noi c’entriamo con loro. Lo capisco molto bene adesso.
    
    PS. Velleitario e banale come son io e questo racconto è testimonianza nuda del mio grafico insulso ciangottare.
    
    Ciao a tutti, così mi piace salutarvi, ormai anacronistico rappresentante di questo consesso - non paese per vecchi malinconici - a cui anagraficamente appartengo. La fastidiosa sensazione di essere ridicolo mi impone di sciogliere le vele oppure…chissà.
    
    Vostro Samas 
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