1. Trio mancato


    Data: 15/05/2023, Categorie: Etero Autore: batman100, Fonte: Annunci69

    ... veramente.
    
    "Facciamo un gioco" dissi "ti bendiamo e tu dovrai riconoscere, solo al tatto, di chi è il pisello. Ok?"
    
    Stranamente, lei accettò senza problemi. Presi un tovagliolo e la bendai.
    
    Immaginate la scena. La ragazza seduta sul divano con le tette al vento e la minigonna che ormai le rasentava l'inguine, intorno noi due con i cazzi fuori e ritti come l'Empire State Building protesi verso di lei. Scena da film!
    
    Iniziammo a giocare e a turno ci avvicinavamo e lei ci palpava per riconoscerci. Il gioco era facile per lei, la differenza di diametro la sentiva subito. Azzardai una difficoltà in più.
    
    "Ok sei brava con la mano, ma è fin troppo facile vista la palese differenza.
    
    Propongo che invece di usare le mani, ti limiti di sfiorarlo con le labbra, che ne dici?"
    
    "Ok" rispose Luana divertita e sempre bendata.
    
    "Poi però ci vuole una penitenza se sbagli, altrimenti non c'è gusto" aggiunse il mio amico "per cui, ogni volta che sbagli, possiamo toccarti le tette"
    
    "Uffa..." Rispose Luana facendo un finto broncio "lo sapevo che finiva così...e va bene!"
    
    Colti dall'entusiasmo per la piega presa dalla serata, ricominciammo il gioco e finalmente il mio cazzo potè assaggiare quelle labbra morbide che avevo sognato tutta la sera.
    
    Il gioco iniziò in modo delicato e i baci erano semplicemente le sue labbra appoggiate sull'asta che a turno le proponevamo.
    
    E con somma nostra gioia, quando sbagliava potevamo accarezzare le sue dolcissime ...
    ... mammelle.
    
    Aveva i capezzoli duri e sensibilissimi e quando li accarezzavo lei emetteva un lievissimo gemito.
    
    Il mio amico ogni volta azzardava un po' di più e arrivò a spingerle la cappella fra le labbra per provare a penetrarla. Lei all'inizio ci stava, ma poi si ritirava dicendo che il gioco non era così.
    
    "Dai su, ormai il più è fatto, accontentaci e facci godere, poi faremo divertire anche te" le disse.
    
    Ma lei fu irremovibile e non volle andare oltre.
    
    Dopo un po' che il gioco andava avanti eravamo lì lì per scoppiare per cui smettemmo, anche perchè si faceva tardi e lei doveva tornare a casa.
    
    Facendomi vedere un po' risentito per come era finita e per il suo rifiuto, la invitai a rivestirsi per accompagnarla a casa.
    
    Nel viaggio verso casa sua, mi chiese se ero arrabbiato.
    
    "Un po' ci sono rimasto male" le dissi mentre guidavo "ci stavamo divertendo tutti e poteva finire diversamente, ma se hai voluto così non ci sono problemi, non preoccuparti"
    
    "Sai, mi sono riguardata dall'andare avanti perchè temevo che lo raccontassi al capo, però avrei proprio avuto voglia" e dicendo così allungò la mano sulla mia gamba risalendo fino alla patta che nascondeva a malapena il mio uccello che era ancora duro come il marmo.
    
    "E adesso come fai?" disse ridendo riferendosi alla mia erezione che non voleva scendere.
    
    "Mi arrangerò in qualche modo" dissi io sollevando le spalle.
    
    "No dai, non puoi tornare indietro così" e così dicendo, me lo tirò fuori e si chino sulle mie ...