Antonio e la dipendenza dal sesso. ( capitolo 1. L
Data: 25/07/2018,
Categorie:
Tabù
Prime Esperienze
Autore: mr_esse, Fonte: xHamster
A causa di un problema, che da tempo distruggeva la mia vita, decisi di unirmi ad un gruppo di sostegno contro le dipendenze.
- Ciao a tutti, il mio nome è Antonio, ho 27 anni e sono dipendente dal sesso. Mi masturbo da quando avevo 11 anni, e da quel giorno non ho mai più smesso. Attualmente mi masturbo regolarmente dalle 10 alle 20 volte.
Da che ho memoria sono stato da sempre dipendente dal sesso. È da tutta la vita che non facciao altro che pensare alle donne nude.
Le prime donne oggetto del mio desiderio furono mia madre e mia sorella.
Posso dire che tutto ebbe inizio verso i 10 anni, quando notai che la vista dei loro corpi nudi mi provocava piacere.
Iniziai a spiarle di nascosto. Ma ben presto la cosa divenne spudorata: cercavo ogni pretesto per vederle nude. Per loro non era un problema mostrarsi nude, non vedevano in me nessuna malizia. Non si lamentavano quando le palpavo per "gioco".
A 11 anni iniziai a masturbarmi senza preoccuparmi se in casa ci fosse qualcuno. In più occasioni venni beccato in flagrante. La prima volta fu per caso: Ero in bagno e mia madre entrò cogliendomi sul fatto. La cosa mi eccittò a tal punto che iniziai a farmi beccare di proposito.
Fino a quando non si sposò e ando a vivere con suo marito, dividevo la camera e il letto con mia sorella di 13 anni più grande.
La notte io dormivo nudo, e prima di dormire mi masturbavo. Lei dormiva, o fingeva di farlo. Si lasciava toccare seno e culo senza dire niente. Spesso usavo ...
... anche la sua mano. Alcune volte era sveglia, lo capivo perché la sua mano si muoveva da sola.
Qualche anno dopo mia sorella si sposò. Avevo 16 anni quando andò via di casa.
L'estate di quell'anno vennero a stare da noi per qualche settimana il fratello di mamma, sua moglie, e la loro figlia 13 enne.
Mamma lasciò la sua stanza agli zii e lei si andò a piazzarsi sul divano letto in salone. Io divisi il letto con mia cugina.
Lei era molto sveglia e intraprendente, mi confidò che in quella estate aveva già avuto, in più occasioni, qualche piccola esperienza sessuale con i suoi compagni di classe; quando andavano nella piscina comunale, lei, in acqua, faceva seghe a destra e a manca. Si lasciava toccare le piccole tette quasi inesistenti e si faceva mettere le mani dentro il costume.
Ma quando prese in mano il mio pene rimase impressionata dalle dimensioni sproporzionate rispetto ai suoi compagni ancora non sviluppati sessualmente.
L'ultima sera decisi si azzardare. Nelle notti precedenti ci limitavano ad ogni sorta di preliminare, ma prima che se ne andasse desideravo perdere, e farle perdere la verginità.
E così fu. Ma successe una cosa inaspettata.
Dopo che il mio grosso pene entro a fatica nella sua stretta vagina, alcuni rivoli di sangue uscirono impregnado il copriletto. Nel buio della notte non ci accorgemmo di cio.
La mattina seguente uscimmo di corsa per andare al mare. Ma al ritorno mi aspettò uno dei momenti più brutti della mia vita.
Entrati ...