La segretaria
Data: 09/04/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Marta-trav, Fonte: Annunci69
... volta. E gliela avrei fatta pagare a modo mio.
Ma ora devo…
“Ahi!”, grido, improvvisamente.
L’uomo ha afferrato la parte di corda che unisce i due nodi che mi ha fatto intorno alle tette, all’altezza del mio sterno, ed ha tirato verso l’alto, con forza, costringendomi ad alzarmi dal divano letto e mettermi in piedi.
Perdo momentaneamente l’equilibrio su quei tacchi altissimi che indosso.
Ma una mano mi trattiene ed impedisce di farmi cadere.
L’uomo mi ha letteralmente tirata in su per le tette, imprimendo una forza bruta alla corda, facendo protendere i miei seni verso l’esterno e verso l’alto, innaturalmente.
“Non gridare! Una schiava non grida. Accetta tutto quello che le viene fatto. E ringrazia per quello che le viene fatto. Se vuoi, da adesso in poi, potrai interrompere i giochi pronunciando la parola “Laura”. Finché non la pronuncerai (e non la pronuncerai vero?) io e Lui saremo autorizzati a fare tutto quello che ci passa per la testa, per il tuo e per il nostro piacere. Perché di questo stiamo parlando. Di piacere. Ormai ti conosco troppo bene per non sapere che al termine di questo pomeriggio sarai completamente appagata e mi chiederai di ripetere l’esperienza. Tutto chiaro?”, mi dice Marta, con tono severo e autoritario.
Annuii.
“No, non va bene. Non è sufficiente. Devi dire si, va bene”, mi dice ancora.
“Si, va bene”, dico io, dubitando che quelle parole siano uscite dalla mia bocca e siano frutto di una mia razionale ...
... volontà.
“Perfetto”, dice lei. “Ah, sappi che stiamo riprendendo tutto quello che sta succedendo. Ci sono due telecamere posizionate vicino a te, che riprendono da due angolazioni diverse. Fino a questo momento servivano per documentare la tua incondizionata accettazione. Da questo momento, invece, serviranno a documentare il piacere che ti sarà donato oggi pomeriggio. Una copia ti verrà consegnata. Un’altra la terrò io come forma di tutela. Tanto tu ti fidi di me, vero?”, dice Marta.
“Si…”, rispondo io, sottovoce e affatto convinta.
“Come? Non ho sentito”, dice ancora.
“Si, mi fido di te”, insisto, stavolta con voce calma e ferma.
“Perfetto. Da questo momento in avanti sarai tu a decidere se proseguire o meno. Se deciderai di andare avanti, ti assicuro che raggiungerai vette di piacere che non pensavi si potessero raggiungere. Se deciderai di smettere Lui se ne andrà subito. Tu neppure lo vedrai. Al contrario, se deciderai di arrivare fino in fondo, avrai modo di conoscere Lui. Tutto chiaro?”, ancora lei.
“Si, tutto chiaro”, rispondo io, stavolta convinta e determinata.
“Allora iniziamo”, dice Marta.
Torno a vedere. Finalmente.
Marta è nuda.
Anche lei, come me, indossa solo autoreggenti nere e velate e tacchi a spillo.
Ho voglia di saltarle addosso, di mangiarmela.
Accanto a lei c’è un uomo. Un ragazzo. Mi sorride.
Molto più giovane di noi.
Bello. Anzi, bellissimo.
Alto e moro, con occhi verdi.
Fisico scolpito. Ma non eccessivamente.
Pelle ...