1. Raku-yaki! - parte 1


    Data: 23/07/2018, Categorie: Anale Hardcore, Autore: naked_lunch_er, Fonte: xHamster

    Di tutto quello che poteva piacermi delle terre nipponiche, mai avrei considerato le ceramiche Raku. Stregato dalle tazze da Thé del Sol Levante, consacrai svariati fine settimana all’apprendimento della tecnica con l’audace voglia di tirar su qualche soldo per rimpolpare le mie miserevoli entrate mensili di operaio.
    
    Lo spirito Raku la cui traduzione sta per "comodo, rilassato, piacevole, gioia di vivere" era una valido armistizio per lo spirito bellicoso dei miei appuntamenti settimanali in dojo, dove da ormai dieci anni tra echimosi , incrinature, vittorie e sconfitte, mi vedeva concentrato nella pratica del K1.
    
    “Necessiti di usare le mani anche per altro” rifletteva mia madre durante un pranzo domenicale, “che dare pugni alle persone o battere l’acciaio in ditta finisce con farti perdere dolcezza nel toccare gli altri”.
    
    Effettivamente palesavo che ero ormai incapace di sorreggere bicchieri troppo sottili senza romperli e persino il gatto scampava come ballando il Limbo alle carezze, per via delle mani che ormai sembravano avere la consistenza di ciò che saldavo.
    
    Pensai che era ora di mettere l’acciaio a sbollire nel Mare di Sardegna in una solitaria vacanza algherese, la prima dopo anni passati in compagnia della mi ex ,la cui fine relazione è stata sicuramente il KO sentimentale peggiore della mia vita.
    
    Dopo aver collocato i bagagli in appartamento, inizio a vagare per le graziose vie del piccolo centro, tra negozi di gioielli realizzati con i coralli, ...
    ... botteghe di cibarie locali e ristoranti, soffermandomi di fronte ad un negozio di ceramiche. Incuriosito da una serie di oggetti ritraenti ricci di mare, indugio su uno in particolare in nero opaco, scoprendo che è stato realizzato in tecnica Raku.
    
    “Inutile spendere 80 euro, lo replicherò identico di ritorno a casa” pensai ed estrassi intrepidamente lo smartphone per rubare uno s**tto, quando un “Mi scusi, ma le foto sono proibite!” mi surgela all'improvviso .
    
    Quella che mi si para davanti lesta e leggera è un’ bell’esemplare di donna sarda sulla trentina dalle forme morbide, i cui fianchi appaiono torniti da un abile scultore. Il viso delicato è contornato da una cas**ta di splendidi capelli lisci di color castano chiaro, ingemmato da una leggera sventagliata di lentiggini stagliate su naso e zigomi.
    
    Con tono risoluto ella mi incenerisce con i suoi magnifici occhi verdi e con il suo accento gradevolmente robotico prosegue dicendomi “Cancelli le immagini, siamo in uno spazio privato e sono vietate foto e filmati”.
    
    La mia natura di cronico giullare mi suggerisce una goliardata degna di un Monicelli: le consegno il telefono e molto candidamente le dico: “Mi scusi signorina, non volevo creare problemi. Eccole il telefono, può controllare da se che non ho s**ttato fotografie” sapendo che nella galleria che le stavo mostrando oltre ad alcune delle mie opere, c’era anche un mio nudo integrale.
    
    Reduce dell’ennesimo taglio del peso prima di una gara, la mia definizione ...
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