1. L'amico di familia 1


    Data: 30/03/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: templare francesco, Fonte: EroticiRacconti

    Mi chiamo Alessandro (nome di fantasia) sono bisex e voglio raccontarvi la mia storia. Ho imparato a gustarmi. il piacere di avere un cazzo in bocca, il sapore della sborrar e il piacere di essere penetrato da un cazzo possibilmente bello lungo e grosso. Tutto questo lo faccio ancora oggi nonostante abbia una famiglia.
    
    I miei primi approcci con il sesso iniziarono nei primi anni 70. Avevo 13 anni e a quell’età le uniche esperienze che avevo fatto erano delle seghe in compagnia di un mio amico. Ci conoscevamo fin dall’asilo e per noi ci sembrava naturale. Siamo passati dalle seghe ognuno per conto suo a quelle che uno le faceva all’altro e questo fino alle prime gocce della nostra sborra. Questo però non mi bastava volevo qualcosa di più per esempio prenderlo e farmelo prender in bocca e assaggiare la sborra. Purtroppo l’amico non ci stava e quindi cominciai a pensare come fare per soddisfare il mio desiderio. In quei mesi fantasticavo di avere in bocca un cazzo grande e sentire, però non volevo quello di un ragazzino della mia età ma desideravo quello di una persona adulta. La mia attenzione quindi si sposto in un amico di mio fratello che frequentava la nostra familia. Iniziai una serie di azioni che pensavo avrebbero attirato la sua attenzione. Quando potevo cercavo passandoli davanti di strusciare il mio culetto oppure sedermi accanto a lui indossando pantaloncini molto corti senza mutandine che consentivano al mio pisello di uscire. Vedevo che durante queste azioni ...
    ... il suo cazzo in tiro. Una domenica dopo pranzo lo accompagnai alla porta e gli dissi che il giorno dopo sarei rimasto a casa da solo. Trascorsi il resto della giornata pensando a Roberto, cosi si chiamava, e a quello che avremmo potuto fare assieme. Quel pomeriggio mi feci un sacco di seghe. Alla mattina dopo colazione, quando i miei uscirono andai a togliermi le mutande e la maglietta, rimasi solo con i pantaloncini e attesi speranzoso che Roberto suonasse il campanello. A metà mattinata il suono del campanello mi fece sobbalzare, speravo che fosse lui. Andai ad aprire, era Roberto che mi saluto. Non sapevo cosa fare o dire. Alla fine ci trovammo seduti sul divano a chiacchierare Mi chiese se mi facevo delle seghe e se lo facevo a con altri ragazzi. Lui aveva poggiato la sua mano sulla mi coscia e mi accarezzava, il cazzetto era in tiro lui se ne accorse. Mi infilo la mano dentro i pantaloncini prendendo il pistolino in mano. Senza parlare allora mi slaccia i pantaloncini e gli feci scendere alle caviglie. Roberto che continuava a tenere in mano il mio cazzetto lo scappello un paio di volte e prese a masturbarmi. La sua mano calda e il movimento mi facevano sospirare di piacere. Prese ad accarezzarmi il petto soffermandosi sui miei capezzoli. Ero come stregato stavo godendo, aumento il movimento e dopo poco gli sborrai in mano. Mi era piaciuto gli dissi però che volevo farlo a lui e che volevo assaggiare la sua sborra. Si spoglio e mi apparve un cazzo enorme lungo e grosso ...
«12»