1. Fottutamente tua


    Data: 21/03/2023, Categorie: Etero Autore: Luthien, Fonte: EroticiRacconti

    La tua mano sul mio collo mi tiene forzatamente in una posizione innaturale, sulla guancia il freddo marmo del piano della cucina e i pantaloni che scivolano sulle mie cosce.
    
    Come siamo arrivati a questo? Sento l’altra tua mano strappare gli slip, senza grazia, uno strattone secco che li riduce in un inutile brandello di pizzo che raggiunge presto il pigiama sul pavimento, mentre inizi a frugarmi, rude eppur gentile, nel mio punto più sensibile, accarezzi la carne morbida del mio sesso e affondi lentamente, strappandomi un sospiro, le tue dita calde, già scivolose di me.
    
    Nello spazio di un istante mi hai già fatta tua, senza darmi via di scampo.
    
    Come siamo arrivati a questo? Un solo tuo gesto, rapido, irruente, senza bisogno di parole, e sono braccata e libera, fottutamente tua.
    
    Ciecamente ti cerco, con le mani, voglio sentire sulla pelle che quel brivido che mi pervade attraversa anche te… voglio sentire che il tuo corpo reagisce esattamente come il mio… voglio stringere il tuo cazzo nella mia mano.
    
    Ma non è il mio gioco questo, è il tuo. Ti sposti, e senza smettere di scoparmi la figa con le dita ti inginocchi dietro di me, resto immobile e senza fiato mentre sento la tua bocca aggiungersi a quelle dita che mi stanno facendo tremare le gambe.
    
    Un gemito mi sfugge dalle labbra “ooh siii…” ed è l’unico verso che posso articolare, mentre nella mia testa sto sgranando un intero rosario di blasfeme invocazioni.
    
    Mugugno, oscena, vogliosa, sentendo i miei ...
    ... umori che mi rigano le cosce, e mentre le mie turpi litanie diventano un unico grido, mentre il mio corpo si contorce vibrando di un orgasmo che mi raggiunge il cervello, mi sciolgo sotto le tue mani affamate della mia carne, sulla tua bocca assetata di me.
    
    “Di chi sei tu?” mi arriva alle orecchie come un ruggito.
    
    “Tua… solo tua…”
    
    È a questo che volevi arrivare? Era questo il tuo scopo?
    
    Mentre ti rialzi, con la sinistra allargo una natica agevolando le tue dita che continuano a violarmi, insaziate.
    
    È a questo che volevi arrivare… ribadire il tuo possesso, marchiarmi, farmi tua.
    
    Ti agevolo… perché è esattamente questo che sono. Tua, fottutamente tua.
    
    La tua cappella si poggia sulle mie labbra ormai gonfie, pulsanti, e sei dentro di me… senza attrito, senza alcuno sforzo, i nostri corpi incastrati come un perfetto puzzle di carne e sangue, parte l’uno dell’altra.
    
    No, non siamo due metà che si completano, siamo due integrità che si sono scelte, complementari, specchio l’una dell’altro.
    
    Le tue mani sui miei fianchi stringono forte, mi trascini a te e il rumore della pelle contro la pelle riempie la nostra cucina insieme alle mie urla che si fanno sempre più forti.
    
    La mia mano destra artiglia il tuo braccio, mi volto verso di te per guardarti, negli occhi solo una supplica mista tra “ancora…” e “abbi pietà di me”.
    
    Il ritmo non rallenta, le mie gambe tremano di nuovo, resto artigliata al tuo braccio affondando le unghie nella carne, mentre carichi ...
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