mi piace cosi
Data: 19/03/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: masterblaster, Fonte: RaccontiMilu
Mi piace cosi
Non sono uno che scrive sempre, anzi mi piacerebbe anche poter mettere bene i verbi, ma lo faccio ugualmente, anche perché sono agli arresti domiciliari anche se non aver mai commesso nessun reato e pagato sempre tutte le tasse, e allora ci provo, quindi non criticate, vedete l’insieme. Mi chiamo L adesso sono un giovane anziano, ma la mia fantasia mi riporta a quando desideravo quello che voglio condividere con chi mi leggerà. Sono alto 1.80 diciamo gli anni portati bene a detta degli altri, be quando ero giovane ero magro come un grissino avevo i capelli lunghi ( si portavano ) e non riuscivo ad avere amici per la mia lingua tagliente e veritiera ( dico sempre quello che penso ) ovviamente non riuscivo a trovare una femmina che stava con me e avendo già 19 anni mi dovevo accontentare di farmi qualche sega e purtroppo la faceva tutti i giorni, un giorno per una combinazione ebbi modo di conoscere una femmina piu grande di me era immensa almeno 1.85 doveva pesare almeno cento kili, io la guardai e lei ricambiò lo sguardo, ma mi accorsi che ero arrossito tanto mi sentivo accaldato e distolsi lo sguardo come il mio solito, ma lei mi rivolse la parola….ciao mi chiamo Federica e tu? Risposi un po balbettando L, avevo una paura che non so descrivere, mi tremavano le gambe insomma troppo timido? Forse si accorse della situazione e siccome eravamo ad una festa e c’era la musica mi chiese se la facevo ballare, ero piu basso di lei anche se portava scarpe senza ...
... tacco, mi abbracciò stringendomi nelle sue forme morbide e voluminose praticamente ero immerso in lei, io secco (pesavo 48 kili) insomma quasi mi vergognavo di stare insieme a quella ragazza, lei era bella aveva una faccia tonda con degli occhi scuri e i capelli lunghi castani che l’avvolgevano, insomma era troppa per me, nel vero senso della parola. Passammo la serata praticamente insieme, io che non riuscivo a spiccicare parola e lei che parlava mi guardava diritto negli occhi e rideva della mia timidezza, bene quando la festa fini andammo via e lei si abbracciò al mio braccio portandomi giu per la strada, ci incamminammo per un po, poi mi salutò dicendo che era quasi arrivata a casa, mi prese la faccia con le sue immense mani cicciottelle e mi stampò un bacio sulla bocca, io avevo una paura tremenda che scappai via, mentre lei da lontano mi chiedeva di rivederci il domani pomeriggio, cosi dissi “non so ti telefono” anche se non avevo il suo numero di telefono, ma che importava. Arrivai a casa ancora affannato andai nella mia stanza e con la mente ripercorsi tutto quello che era successo quella sera, e cosi anche se non era eccitante mi segai fortissimo e mi addormentai. Passarono tre giorni, avevo ripreso la mia vita come sempre ne alti ne bassi, piatta, ma un giorno nel pomeriggio mi squillò il cell non succedeva mai anzi era quasi sempre spento, ma quella sera rimasi un po’ a guardarlo, il numero non lo conoscevo ma risposi…..pronto….dall’altro capo una voce femminile che mi ...