1. La maestra Maria - Il sogno sta per avverarsi


    Data: 17/03/2023, Categorie: Maturo Tabù Autore: maturepassion72, Fonte: xHamster

    Ormai sono diventato l'amante fisso della maestra Maria (Vds racconti precedenti) ma è lei che decide come e quando incontrarci. Posso dire che sono il suo toy boy. Mi chiama quando ha voglia di cazzo duro e di un'abbondante dose di sperma caldo nella vagina.Fosse per me che sono costantemente arrapato, me la scoperei ogni giorno. Come già accennato, io e Manuel, il figlio porco, di tanto in tanto ci concedevamo qualche ora di sesso libero e senza taboo ma dopo la confessione della madre, l'idea di scoparmelo con l'anziana maestra mi faceva diventare il cazzo di marmo.
    
    L'altro pomeriggio, dopo un pò di messaggi e qualche foto scambiata su whatsapp, lui mi chiese di raggiungerlo a casa per farsi rompere il culo e svuotargli i coglioni che a detta sua erano pieni. Ero "schiavo" delle richieste di madre e figlio. Mi usavano per il loro perverso piacere.
    
    Feci una doccia e in men che non si dica ero già davanti al portone di casa sua. Mi accolse vestito solo con un paio di boxer che non nascondevano quei 21 centimetri di nerchia dura e nodosa. Mi offrì un caffè e quasi subito ci trovammo a succhiarci vicendevolmente i cazzi vogliosi ma quella volta, per aumentare la mia eccitazione, gli chiesi di prendere un paio di mutande usate e delle scarpe dell'anziana madre. Lui esaudì il mio desiderio e lasciò che io mi inebriassi di quel profumo mentre lui, inginocchiato, si infilava il mio ucello in gola. Ad un tratto, mentre mi godevo quella bocca di velluto, lui si fermò, mi ...
    ... guardò e disse: "Guarda che so tutto. Ho sempre pensato che avresti voluto scoparti mia madre ma ora ho la certezza. L'altra sera mi ha detto tutto. Sei proprio un porco.".
    
    Credevo che la cosa potesse farlo arrabbiare ma, contrariamente al mio pensiero, notai che più parlava della madre e più si eccitava. Mi raccontava di quando la madre di tanto in tanto gli succhiava la verga e di come lui la dissetava con colate di sborra calda. Per farlo parlare mi dedicai al suo uccello che sentivo ingrossarsi e pulsare sempre più. Era meraviglioso! Gli leccavo dal buco del culo al filetto della cappella, sentivo la sua sborra salire e nel mentre immaginavo la lingua della madre che lavorava il mio uccello. Succhiavo avidamente, gli massaggiavo le palle e assaporavo le prime gocce di piacere che uscivano da quell'uccello maestoso che sapevo facesse godere donne di ogni età. Con un pò di gel lubrificante cominciai a lavorargli il culo, prodigandomi in un pompino con massaggio prostatico profondo. Ansimava, mi scopava in bocca come se stesse scopando una fica e si lasciava andare a commenti e confessioni che mai avrei immaginato di sentire dalla sua bocca. Menargli l'uccello con due mani e con la lingua mi mandava fuori di testa. A suo dire, solo i miei pompini potevano essere paragonati a quelli della madre e per me questo paragone era motivo di orgoglio e ulteriore eccitazione ma, quando eravamo ormai sull'orlo dell'orgasmo, all'improvviso sentimmo la porta di casa aprirsi e il rumore dei ...
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