La porta
Data: 11/03/2023,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: aurorafilippo, Fonte: Annunci69
... potuto suonare al campanello con una scusa, ma la sua timidezza ebbe la meglio e rientrò in casa. Mentre preparava la cena si decise: avrebbe chiesto dell'olio al suo vicino.
Suonò al campanello, attese, ma non arrivò nessuno. Suonò ancora.
C'era qualcuno in casa, lo sentiva. Vincendo la sua timidezza si sporse leggermente verso l'interno dell'abitazione.
S'intravvedeva, in quello che doveva essere il soggiorno, una poltrona dove c'era qualcuno seduto. Si sporse ancora.
“Entra pure”, disse il ragazzo.
Lei allora dicendo “Buonasera, è permesso?” fece dei passi in avanti, timidamente, attraversando il corridoio.
Ma appena entrata in soggiorno vide un scena che le tolse il fiato.
Il ragazzo era seduto sul divano, completamente nudo. Teneva le gambe larghe e la guardava con uno sguardo malizioso mentre si masturbava lentamente.
Appena la vide le disse: ”Non posso farci niente, sei tu che mi fai questo effetto …”
Carla, rimase immobile qualche istante, quindi fece istintivamente un passo indietro, poi un altro, con lo sguardo fisso sulle mani del ragazzo che si muovevano su quel grosso membro. Era in preda alle vertigini ed avvertiva un formicolio sulle mani e sulle labbra mentre tastava il muro alle sue spalle alla ricerca della porta socchiusa.
Corse in casa sua e premendo le spalle sul muro del corridoio si disse con voce soffocata:” E' un pazzo!”. Girò ancora per casa ridendo nervosamente. Poi si calmò. Pensò che al minimo altro approccio ...
... sarebbe andata dalla polizia o avrebbe traslocato. Ecco, sì, l'indomani sarebbe andata in agenzia a cercare un nuovo appartamento!
La mattina dopo, alle 7,30, aprì la porta.
Sul tappetino trovò un biglietto col quale lui si scusava per averla turbata. Aveva giocato ma osato un po' troppo, lo ammetteva. A fondo pagina c'era un disegno a china, davvero ben fatto: una spiaggia, un mare spumeggiante, una vela in lontananza che lo solcava ed un gabbiano che sembrava potesse proseguire il suo volo oltre il foglio. In piccolo, sotto la firma c'era un post scriptum che diceva: “Mi scuso ancora ma, in fondo, sei stata tu ad entrare in casa mia …”.
Quel giorno Carla non passò in agenzia immobiliare.
La sera, al suo rientro, non poté non guardare verso la porta del vicino: era chiusa.
Quella sera, e non le accadeva da tempo, prese sonno solo dopo essersi toccata a lungo.
Finì così la settimana di lavoro. Carla trascorse in paese il fine settimana, presso i suoi genitori.
La sera del lunedì seguente il ragazzo era di nuovo affacciato sul balcone. Carla alzò lo sguardo ed i loro occhi si catturarono per qualche istante.
Sul pianerottolo trovò l'anta del vicino aperta.
Restò qualche secondo così, immobile, con la mano sul pomello di casa sua. Quindi entrò in casa, posò all'interno la borsa ed il soprabito e si diresse verso l'altro appartamento. Una volta dentro l'accolse una scena simile alla sera precedente ed ancora avvertì quella specie di elettricità sulle mani e ...