1. Scrupolosamente so che cosa provi


    Data: 28/02/2023, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Io mi sento un leone, nel momento in cui affondo in questa donna con tutta la mia passione: era da molto che non trovavo una corrispondenza sessuale così affine. Se penso che ci siamo conosciuti tramite i miei racconti e gradualmente ci siamo fiutati fino a diventare abbondantemente intimi. Io guardo questo corpo sotto il mio, vedo i seni sobbalzare sotto le mie spinte e il leggero sudore che ci bagna durante la nostra nuova battaglia. Con la prelibatezza e la voracità del dominatore guardo con eleganza i suoi occhi stretti dal piacere, affascinato seguo i suoi lineamenti e scendo sulla sua bocca contratta dagli spasimi dell’orgasmo, desidero i brividi che il suo corpo emana, perché nettamente sorpreso come un bambino esplodo sfogandomi dentro di lei perdendomi nei miei pensieri. Attualmente la osservo fintanto che segue scomposta il ritmo del suo cuore e del mio cuore.
    
    Accarezzo la sua pelle con gradevolezza come da qualche tempo non m’accadeva, mi scopro giocando con i suoi seni in questo momento danzanti per l’aggressione subita seguendo i contorni delle areole allargate dal piacere. Le dita digradano delicatamente verso le sue cosce come le gocce del suo sudore, trovano il suo monte di Venere, formano figure sul suo pube, poi la voglia di sentire i suoi fluidi e in conclusione vederla fremere di nuovo. Le dita ritmicamente superano il presunto punto di non ritorno e vanno a cercare il caldo intimo della lussuria, adagio toccano le pareti e ne sentono la resistenza ...
    ... fuggevole, le cosce s’abbandonano inerti, lasciandomi libero d’alleviare nuovamente la sua sete di desiderio. Io sono affascinato e attratto, guardo questo dono della natura aperta ai miei piaceri, cerco i suoi occhi, percepisco distinguendo appieno i suoi desideri, le dita bagnate al momento lasciano quel caldo rifugio. La sua intimità &egrave oscenamente aperta, &egrave pulsante di vita propria, m’attira e in tal modo mi ritrovo là soffermandomi con la lingua seguendo la strada appena persa dalle mie dita.
    
    Il primo contatto &egrave sempre il più difficile, io amo il sesso orale e l’odore della sua pelle mi tranquillizza, il contatto mi rilassa definitivamente: la lingua tocca le grandi labbra, ancora aperte per l’assalto poc’anzi patito, le dita scendono di nuovo ad aiutarmi. Nel momento in cui la bocca tocca il clitoride decisamente compatto io m’abbandono macchinando su quel bocciolo, l’indiscusso, il peculiare e il riconosciuto vitale centro del mondo, che nei secoli ha creato storie di brama, di carnalità, di desiderio sfrenato e di vita, ma altrettanto di dissensi, di divergenze, di lotte e di tradimenti, giacché oggigiorno sono ancora fedelmente immortalate, lette e tramandate, che ancora al presente esercitano sfoderando un notevole appetito, continuando a creare altrettanta dissolutezza, intemperanza e lussuria.
    
    Io succhio in modo voglioso come fosse un chicco d’uva, spremo in maniera lussuriosa captando i suoi gemiti salire, percepisco le sue mani stringersi ...
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