1. MADDALENA


    Data: 22/02/2023, Categorie: Etero Lesbo Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu

    ... mugolio le si spegneva nella bocca dell’amica. Attesi un attimo prima di spingere ancora e penetrarla un po’ più a fondo prima di accennare a retrocedere, scorrendo per pochi centimetri avvolto nel calore della sua micina.
    
    Istintivamente Silvia spinse all’indietro facendomi entrare un po’ più a fondo, gemendo forte mentre si sentiva aprire. Spinsi anche io e le fui dentro completamente, immobile, sentendomi stringere dai suoi muscoli interni. Le mani sui fianchi iniziai a muovermi sentendola fremere sotto di me, scuotersi, dimenarsi. Maddalena continuava a toccarla, sentivo le sue dita a tratti sfiorarmi il pene, aveva portato la sua mano sinistra nell’incavo delle cosce, toccandosi a sua volta, scambiando gemiti con l’amica nelle bocche appiccicate. Sentivo di non poter resistere molto a lungo, ero troppo eccitato da Silvia, mi sembrava quasi di violare una vergine ritrosa che diventa via via più accogliente, più aperta, più bagnata, più compartecipe.
    
    Spinsi con forza assestando colpi profondi, stringendo i denti per non riempirla prematuramente col mio seme. Tormento ed estasi per me, tormento di dover resistere, estasi per le sensazioni che la micina, morbida e aderente come il fodero di una spada, la mia spada, mi donava. L’azione combinata con le dita di Maddalena portarono Silvia all’orgasmo appena in tempo. La sentii scuotersi sotto di me, spingere indietro con foga, agitare le anche per sentirmi meglio, tutto, e infine irrigidirsi, la testa alzata, la bocca ...
    ... aperta in un urlo muto prima di cadere sul tavolo come una marionetta disarticolata.
    
    Scattai all’indietro immediatamente, mordendomi un labbro per non godere, pensando alle cose più orribili a cui potevo pensare. No, non era per altruismo, per non riempire Silvia col mio seme. Il fatto &egrave che durante tutto il tempo una parte della mia mente meditava che non potevamo stare tranquilli, qualcuno avrebbe potuto scoprirci e, soprattutto, che nel poco tempo a disposizione dovevo e volevo scopare anche Maddalena.
    
    Recuperato il controllo la guardai con occhi lubrici, a cui rispose con un sorriso eccitato mentre faceva spostare l’amica e si stendeva sul tavolo al suo posto. Mi accomodai tra le cosce aperte e spinsi l’uccello nella sua micina esposta entrando come un coltello nel burro, strappandole un mugolio soddisfatto. Alternai colpi lenti e profondi con colpi veloci e superficiali, cercando di stimolarle i punti sensibili, ottenendo sensazioni sublimi dalla carezza delle sue mucose, dall’abbraccio dei suoi muscoli interni. Stavo di nuovo per venire, sentivo l’orgasmo stringermi come una mano le reni, spingere per esplodere. Egoisticamente imboccai la dirittura d’arrivo pensando solo a me, troppo impellente era il mio bisogno per preoccuparmi di Maddalena. Ci pensò Silvia che, ripresasi, incuneò la testa tra i nostri corpi raggiungendo il clitoride per leccarlocon passione, come doveva aver fatto decine di volte. Bastò questo a Maddalena per godere, scuotendosi sotto di me, ...
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