1 di 5 lucrezia borgia, languidamente troia al parco stupinigi
Data: 18/07/2018,
Categorie:
Trans
Autore: LucreziaGtles, Fonte: Annunci69
1 di 5 La ricognizione diurna, con antipasto
Premessa, questo è il primo capitolo di un’avventura al parco Stupinigi di Torino composta da 5 episodi diversi.
Quando vado a sperimentare nuovi luoghi di incontro, prima faccio sempre una ricognizione diurna del posto in modo da rendermi conto delle caratteristiche del posto, tipo dove sono le panchine, gli anfratti, i sentieri dove portano, se ci sono case o luoghi delicati cui stare lontani.
Purtroppo denominatore comune è che i luoghi più frequentati siano anche i più sporchi, fazzoletti preservativi e relativi involucri, siamo sempre più incivili e questo è un vero peccato perché così roviniamo e degradiamo sempre più l’ambiente e facciamo si che poi, giustamente la gente si lamenti.
Naturalmente questa ricognizione, essendo di giorno, la faccio in abiti maschili e di solito in questa veste non ho nessuna ispirazione o voglia di giocare con altri maschi, ma ho imparato che il destino e la mia indole possono essere beffardi e riservarmi piacevoli e goduriose sorprese.
Intanto, anche se sopra ero vestita da maschietto, sotto portavo un bel perizoma elastico in setoso raso rosso, con collant 70 den nero tutto nudo e sottoveste elastica stringi seno nera e poi sopra camicia e pantaloni da maschio.
Camminando potevo godermi il contatto frusciante dei collant e mi piace da impazzire sapere che sotto sono femmina languida nell’animo e lussuriosa nell’essere.
Ormai avevo perlustrato tutta l’area e visto le tre ...
... principali aree di incontro, tra l’altro anche alle 15 del pomeriggio vi erano alcuni maschi di varie età e bellezza che giravano a caccia di “funghi”.
Come al solito i più ti passano affianco senza nemmeno degnarsi di un cenno di saluto o ammiccamento, seri quasi ingrugniti, come se cercassero solo le solite facce.
Però tra i tanti ho intravisto un giovane sui 35, sportivo, non troppo alto, che mi guardava da lontano e quando mi avvicinavo lui andava ancora un poco più in là come se volesse che lo seguissi, cosa per altro che mi è venuta naturale fare.
Così in pochi minuti ci siamo addentrati nella boscaglia dove vi erano dei cespugli più fitti e poi è sparito in un avvallamento del terreno.
Non riuscendo più a vederlo ho accelerato in passo per cercare di raggiungerlo fino ad arrivare sul bordo dell’avvallamento dove di bottò me lo sono trovato di schiena a pochi metri con i pantaloni completamente calati.
Al che, il tipo si è girato con un sorriso sornione reggendosi con la mano destra il cazzo, che se pur ancora mezzo moscio sembrava un salame ungherese da quanto era lungo e grosso.
Mi sono bloccato, imbarazzatissimo, mi sono ritrovato a fissargli quella splendida coda e appena mi sono reso conto di ciò mi sono sentito le guance arrossire e arroventarsi.
Anche se non ero en femme, volevo assolutamente assaggiare quel cazzone con tutta me stessa.
Lui ha sbloccato la situazione dicendomi “Dai, vieni qui a succhiarmelo”, “ qui siamo al sicuro e ci ...