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I primi passi di una golosa - 04 carne pulsante
Data: 27/01/2023, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Jverne70, Fonte: Annunci69
Gli zii erano speciali. Sembrava quasi che avessero fatto tutto un percorso apposta per la mia “educazione sessuale”. Dopo lo svelamento allo zio, con il quale mai parlai apertamente di questi argomenti, ci furono ovviamente altri sviluppi. Con zia si parlava apertamente di quanto successo, anzi molto molto spesso. Con zio invece sempre di argomenti normali come non fosse successo e non stesse succedendo nulla. Forse che si sentiva in colpa essendo il fratello di mia madre? Non saprei, è sempre stato enigmatico. Ma molto buono, buono anche di cazzo e di sborra . Con zia proseguivano anche gli “allenamenti” anali. Lei prendeva il cazzo di zio in culo senza colpo ferire e capii il perché quando giocavamo con gli ortaggi. Da quando mi aveva convinto a giocare col mio sfintere anale ogni volta aumentavamo le dimensioni dell’oggetto da infilarmi. Lo sceglievamo assieme al mercato. Quante risate. Tutte le donne intente a scegliere le zucchine e le melanzane per fare il minestrone e noi per allargarci il culo. Ci guardavamo e scoppiavamo a ridere fragorosamente. Un amica come zia non l’ho mai avuta. Sceglievamo con cura quindi gli ortaggi. Poi una volta a casa ci rilassavamo dapprima con baci profondi poi delle gran slinguate di fica. Quindi ci preparavamo il culo a vicenda dandoci delle gran passate di lingua. Ed infine la Zucchina, ma io preferivo le melanzane, più morbide. Zia con i suoi modi delicati mi faceva entrare piano piano fino ai limiti dello sfintere. ...
... Ogni volta un pò più grossa. Passata la prova sfintere cominciava a stantufare avanti indietro fino a trovare il ritmo giusto e farmi provare quella sensazione di “svuotamento” che porta ad una goduria infinita. La prima volta che la provai quasi svenni dalla goduria. Ad un certo punto trovammo sul net un bicazzo, grosso e lungo. Lo prendemmo. Ci inculavamo assieme così in un ritmo indiavolato di dentro fuori. Il mio sfintere aspettava ora solo un cazzo vero, di carne pulsante. Ovviamente i racconti di zia su quanto fosse meraviglioso sentirsi inculata pienamente da un amante focoso mi lasciavano sempre con la fica allagata. Oramai i giochi erano svelati e si scopava tutti e tre assieme. O meglio, il mio apporto era solo orale fino ad ora. E venne il giorno in cui, dopo una buona oretta di sbattimento di zia e di una ottima sborrata condivisa, mentre mi accingevo a leccare zia avvenne il fatto. Stavo carponi con la faccia immersa nella fica fradicia di zia. Il sapore della sua fica mista a cazzo mi dava le vertigini. Me la gustavo come una delizia inestimabile. Ad un certo punto sentii le mani di zio che mi aprivano le natiche e la cappella appoggiata allo sfintere. Lo volevo, cazzo se lo volevo, ma non se ne era ancora parlato. Zia disse all’improvviso “dai sfonda il culo a questa Troia”. Non passo un secondo che con un colpo di reni mi pianto tutti i suoi venti centimetri di duro cazzo nel buco del culo. Mi fece un male terribile perché non ero pronta. Avevo imparato a ...