Mio suocero – 3° Cominciare sul poggiolo
Data: 16/07/2018,
Categorie:
Erotici Racconti,
Cuckold
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Voyeur
Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu
Tornando a casa ero turbata: ero delusa dal fatto che Gregorio, pur avendo notato la mia… non rigorosa mise, non avesse fatto un minimo movimento, detto una mezza parola o fatto un vago sorriso ed io.. mi trovavo con un’inaspettata voglia di essere vista… e desiderata…
Ma cosa stavo pensando? Io non ero una sciacquetta, ero una donna sposata! Sposata con il mio amato Marco… che era il figlio del dottor Paolo, quello col cazzo grosso…
Ma cosa stavo pensando? Non dovevo fare certi pensieri! Ieri era stato un.. un incidente, ma d’ora innanzi… Riuscii a trovare un posto per parcheggiare, proprio davanti allo slargo dov’era la panchina, ovviamente monopolizzata dai due soliti vecchietti e scendendo, mi… scappò di non essere troppo cauta nel muovermi: quello che stava parlando all’altro, girato verso di me, si bloccò a metà di una parola e mi fissò le cosce, visibilmente emozionato; forse aveva intravisto il mio triangolino.
La cosa mi aveva dato una sferzata ai sensi e ci stavo riflettendo mentre, arrivata a casa, mi stavo togliendo le scarpe, la giacchina, la camicetta, la gonna… Ops! Ero nuda! Dovevo rivestirmi, mettermi qualcosa perchè non volevo accettare l’imposizione di mio suocero e poi… e poi anche perchè dovevo andare sul poggiolo a ritirare il bucato steso e mica ci potevo andare nuda, no??
Cosa aveva detto, il dottore? Ah sì: “Se dovesse suonare qualcuno alla porta, indosserai l’accappatoio, senza cintura e tenuto chiuso con la mano”.
Beh, visto che non ...
... aprivo la porta, magari la cintura potevo tenerla, anche se non annodata strettissima… Così misi l’accappatoio… quello di Marco, che mi arrivava a metà coscia e con la conca andai sul poggiolo. Mentre ritiravo il bucato, mi guardai in giro ed intravvidi un uomo, un po’ all’interno di una finestra del piano più basso del palazzo di fronte, che mi guardava; da quel poco che potevo valutare era oltre i cinquanta, grasso, pelato, peloso a giudicare dal vello che spuntava dalla sua canottiera, con la barba da fare ed un toscanello tra le labbra tumide e stava più indietro rispetto al davanzale sperando che non lo vedessi. Ma cosa si aspettava che facessi, visto che mi spiava? Che anziché far cadere i panni nella conca, ce li posassi? E magari, invece di accucciarmi flettendo le ginocchia, piegandomi a novanta gradi sulle gambe stabilmente divaricate, facendo risalire l’accappatoio e tenendo il sedere proprio nella sua direzione? Sbirciavo per controllare ed era davvero un porco: non si perdeva nessun mio movimento! Che maiale! Chissà cos’avrebbe fatto se mi si fosse sciolta il nodo della cintura e, mentre ero girata verso di lui, l’accappatoio si fosse aperto…
Mi accorsi che questi pensieri mi avevano eccitata moltissimo e quando accidentalmente l’accappatoio si aprì, vidi che mi guardava fisso e che si stava furiosamente masturbando!
Riaccostai i lembi, anche se con movimenti lenti, rifeci il nodo, raccolsi da terra la conca, girandomi come prima ed infine tornai i casa, ...