Emanuele
Data: 14/01/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Gabrihole, Fonte: RaccontiMilu
... duro fino a questa sera?’ ‘No, adesso mi faccio una sega in bagno altrimenti questa sera appena te lo infilo ti riempio e non ci divertiamo più, sai che ho a cuore il tuo piacere’. ‘Che scemo che sei! Ma dimmi una cosa: mi preferiresti docile e disponibile o ribelle da dovermi prendere con la forza?’ ‘Come te la cavi come attore? Se tu recitassi la parte facendo finta di non volere non mi dispiacerebbe’ ‘Non lo so, non ho mai provato a recitare’ (che puttana! Non aveva idea di cosa avevo appena fatto e cosa avevo raccontato al tipo del sexy shop per farlo sentire uno stallone). ‘Dai, allora questa sera tu fingerai di non volere e io ti prenderò con la forza, ma devi promettermi che se non mi va in qualche modo me lo farai capire e smetteremo, voglio che piaccia a tutti e due’. ‘Grissino sarà la parola d’ordine, se dirò la parola grissino significherà che ti dovrai fermare’. ‘Ok, ma come ti è venuta in mente la parola grissino?’ ‘Niente, è la prima parola che mi è venuta in mente che non c’entra niente con quello che faremo’. In realtà stavo pensando che il cazzo di quello che mi aveva inculato poco prima in cambio dell’occorrente per la sorpresa che gli stavo preparando, a confronto del suo, era un grissino, ma lui non lo doveva sapere! Arrivarono le cinque del pomeriggio e ricevetti un messaggio sul cellulare da Emanuele: ‘sono uscito adesso dal lavoro, il tempo di arrivare a casa e ti inculo, rassegnati e preparati’. ‘Che romantico’ gli risposi. ...
... ‘romantico un cazzo! è tutto il pomeriggio che ci penso, ho solo voglia di romperti il culo’ fu la sua risposta. Non sapeva ancora che sorpresa gli avevo preparato, quando sarebbe arrivato mi avrebbe trovato ad aspettarlo vestito da donna, in testa una parrucca con dei capelli rossi e lisci lunghi fino alle spalle, come il tipo di donna che diceva sempre essere il suo tipo, addosso una minigonna nera, camicetta di seta bianca, tacchi a spillo, calze a rete, giarrettiera e reggiseno imbottito. Non avevo il perizoma ma un paio di slip perché, a dire del proprietario del sexy shop che mi aveva aiutato a sceglierle (vedi il capitolo precedente) ‘attizzano di più’, e soprattutto non sapeva e non doveva sapere che per procurarmeli avevo praticamente venduto il culo al proprietario del negozio dove li avevo presi. Il telefonino suonò di nuovo, un altro messaggio di Emanuele: ‘ho proprio voglia di farti male, non lubrificarti che voglio incularti a secco’. Mi eccitava quando assumeva quell’atteggiamento così aggressivo, sapevo che non mi avrebbe mai fatto male davvero ma in quel poco tempo i ruoli fra me e lui si stavano definendo in modo che io interpretassi la parte nella quale subivo mal volentieri le sue attenzioni, piaceva a me e piaceva a lui quindi andava benissimo così. Risposi al suo messaggio: ‘troppo tardi, sono già pronta’. ‘Ah, cominci a parlare al femminile, brava la mia puttanella, ma ti volevo secca, quando arrivo ti dovrò sculacciare’. Non gli risposi, mi sedetti sul ...