Una notte al museo
Data: 14/07/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Isaac, Fonte: Annunci69
... voltai verso la mia accompagnatrice e mi sembrò del tutto naturale ch'essa fosse al centro della stanza, accanto a un talamo che non avevo visto prima, del tutto nuda.
Aveva gli occhi aperti, rivolti verso di me, ma sembrava m'attraversasse con lo sguardo, che contemplasse qualcosa dietro di me, oltre le pareti demoniache di quella stanza, mi voltai per vedere cosa fosse e sentii le sue mani sulla mia schiena, direttamente sulla pelle; scoprii d'essere del tutto nudo anch'io ma, ormai, avevo capito d'essere rapito da qualcosa che mi trascendeva e che un rito misterioso, quel rito a cui aveva alluso nelle nostre conversazioni, di stava compiendo.
Stesa supina sul giaciglio, le gambe socchiuse con il lussureggiante sesso in evidenza, attendeva mi congiungessi con lei e io mi protesi ma venni colto da una vertigine, mi parve di cadere, d'una caduta senza fine. Più mi avvicinavo al suo ventre palpitante più mi sembrava che questi si ingrandisse, che l'orchidea al centro del suo desiderio si schiudesse per accogliermi, infine non vidi che quelle labbra e mi resi conto che stavo entrando dentro di lei ma non col mio membro, con tutto il corpo, letteralmente.
Ondeggiando sinuosamente come un ...
... pesce mi facevo strada dentro la sua vagina, stretto dalle sue pareti, aderendo a esse col mio volto, con le spalle, le braccia e il petto, poi le pelvi e le gambe in una mistica deformazione psicomorfa, infine il mio corpo tutto contenuto nel suo, il suo ventre sospeso nel tempo e nello spazio, dilatato a dismisura.
Pur del tutto avvolto da lei, pur sopraffatto dal sapore e dal profumo afrodisiaco delle sue viscere, una parte della mia coscienza, al di fuori di me, la guardava nel viso trasfigurato da un piacere sovrannaturale, la baciava, la stringeva tra gli spasmi e i contorcimenti del suo corpo espanso oltre la dimensione umana, ne sentiva gemiti e ansimi che gorgogliavano dal caos primigenio.
Poi avvertii una vampa irraggiare da me, come un fuoco che mi liqufacesse e si propagasse a lei, il mio corpo contenuto nel suo divenne un'onda di piacere cosmico che la inondò definitivamente facendoci svenire entrambi.
Quandi riaprii gli occhi mi sorpresi a fissare la luna piena dal finestrino della sua auto, lei sedeva accanto a me, guardandomi con attenzione partecipe. "Sei troppo stanco" mi disse "ti riaccompagno in albergo, vuol dire che la sorpresa te la farò domani" concluse mettendo in moto.