1. Io, il mio padrone e la sorella porca…


    Data: 03/12/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Marco, Fonte: RaccontiMilu

    E’ da un po’ che il mio padrone mi aveva sottomessa e mi comandava, anche a distanza, di andare in giro a prendere i cazzi che piacevano a lui e non a me ed io oramai tranquillamente eseguivo con trasporto ed eccitazione. Voleva anche sentire mentre mi inculavano e mi chiamava porca, troia e puttana eccitandosi insieme ai suoi amici.
    
    Una volta mi invitò a pranzo a casa dalle sue sorelle. Mi disse vieni, starai bene con loro.. Dopo la prima conoscenza eravamo a tavola e io non mi facevo sfuggire un desiderio anche inespresso del mio padrone. Ad esempio chi verso il vino, sbuccio frutta, metto a posto tovagliolo. E questo eccitava me e lui. Lo facevo per cortesia anche con le sorelle ed entrammo subito in confidenza. Mi sentii toccare la gamba, era il mio padrone che reclamava attenzioni e mi fece cenno col capo. Mi alzai e andai in bagno lui mi seguì e mi disse che fai vieni che ho bisogno di ripassarti. Lo seguii in una camera mi diede un ceffone e mi disse troia, brava mi piace come ti comporti ti voglio ringraziare. Mi scaraventò a terra, io gli baciai i piedi e lui pronto mi diede il cazzo da succhiare. Lo spompinai con grazia, ma non contento mi rigirò e con la cinta mi ripasso il culo. Quando divenne caldo rosso e morbido me lo ficcò dentro in una volta tanto che non trattenni un mugolio di piacere. Mentre mi montava diceva che dovevo essere docile e brava e soddisfare tutti i desideri della sua famiglia. Dopo l’inculata e la ripassata a malapena rimisi le mie cose a ...
    ... posto e uscimmo dalla stanza per andare ancora a tavola. Non quante delle cose fatte si erano sentite. Forse nessuna. Trovai il caffè pronto e una sorella che me lo porgeva con un affabile sorriso. Per non essere scostumata sorrisi e ringraziai. Poi le nostre mani si scontrarono lievemente. Mi turbai e anche lei si turbò tanto che la vidi cambiare atteggiamento. Mi palvava in pubblico e si strusciava addosso. Non volli fermarla pensando ai desideri del mio padrone e rimasi docile ad aspettare. Mi venne addosso mi masturbò e io la masturbai con vigore accedendo facilmente al suo clitoride infuocato. Dalla foga non sembrava donna ma un cliente del mio padrone che prendeva possesso della sua schiava. Mi baciò, mi leccò tutta e alla fine le montai sopra a simulare una pecorina. Eravamo tutte calde e appassionate. Vedendo il mio buco del culo libero il mio padrone ne prese possesso inculandomi mentre ero sopra di lei. Lei con la mano da sotto mi toccava e sentiva l’asta del fratello dura che mi penetrava a fondo. Ad un certo punto si mise a fianco e il padrone come per intesa tolse il cazzo da me e glielo ficco in culo. Lei mostrava di gradire. Ora ero io che la toccavo e baciavo. Alla fine esauste giacemmo a terra col culo in fiamme ma certe di aver goduto di un piacere proibito ma che ci aveva fatto diventare complici. Quando ci rialzammo ed il mio padrone era uscito mi disse ora tu resti con noi e mi insegni a soddisfare mio fratello. Anche le altre dissero di si e che volevano ...
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