La maestra Maria
Data: 30/11/2022,
Categorie:
Maturo
Tabù
Autore: maturepassion72, Fonte: xHamster
Il desiderio di possedere carnalmente la maestra Maria non si era placato con il nostro primo incontro, anzi, era aumentato a dismisura. Sentivo ancora il sapore dei suoi fiotti di caldo piacere in bocca e la morbidezza della sua pelle e delle sue carni anziane tra le mani. Le parole di godimento echeggiavano nella mia testa ed ogni volta il mio uccello rispondeva con un'erezione potente ai richiami della lussuria. Dopo la prima volta ho percorso le vie che lei era solita fare per andare a fare la spesa ma senza risultato. Colpa del freddo che in quei giorni sferzava tutto il paese. Così presi il coraggio a due mani e quando ero certo fosse da sola, la chiamai. La sorpresa fu chiara, lo capii dal suo sorrisino malcelato, e tra una chiacchiera e l'altra mi resi disponibile ad accompagnarla per fare qualche commissione. Puntuale come un orologio svizzero mi presentai all'appuntamento e con sommo piacere notai che il suo aspetto non era quello ordinario. Immaginate un'ottantenne che si presenta con una gonna sopra al ginocchio che la fasciava mettendo in risalto i fianchi e il punto vita ancora ben definito, un maglioncino con una scollatura che esaltava il suo decolletè abbondante e lasciava intravedere un reggiseno di pizzo nero che a stento riusciva a tenere su quelle tette abbondanti ma che non sfuggivano alle leggi dell'età e della gravità e per finire, cosa alla quale sono stato sensibile da sempre, calze nere velatissime e un paio di scarpe nelle quali in passato, di ...
... nascosto, avevo riversato abbondantemente il mio sperma. Ci salutammo quasi normalmente, con un bacio "casto" tra la guancia e l'angolo delle labbra e partimmo. Durante i nostri giri non riuscivo a levare lo sguardo da quella signora apparentemente casta ma intimamente vogliosa di piacere e lei non faceva nulla per nascondere la sua civettuola malizia. Risaliti in auto, la sua gonna si tirò su lasciando intravedere la balza delle autoreggenti e a quel punto la mia mano non riuscì a fermarsi, posandosi delicatamente sulle sue gambe. Iniziai ad accarezzarla andando sempre più sotto la gonna, fino ad arrivare tra le sue cosce. Il mio uccello era in tiro e la sua mano si posò sulla patta dei pantaloni, aprendola e facendo uscire la mia carne dura che lei adorava. Cominciammo a masturbarci vicendevolmente in mezzo al traffico fino a quando, arrivati sotto casa, ci ricomponemmo e salimmo su. In ascensore le nostre lingue cominciarono a cercarsi avidamente, l'eccitazione era ai massimi livelli e appena entrati in casa, lasciammo le buste all'entrata e ci dirigemmo direttamente in camera da letto. Non le diedi neanche il tempo di spogliarsi, le tirai fuori le tette e cominciai a succhiare i suoi capezzoli duri. La feci inginocchiare e le sfilai il cazzo dritto in gola. Succhiava da esperta pompinara, ingoiandolo per intero e facendo sentire la lingua morbida dalla base del cazzo fino al filetto della cappella. Riuscii a trattenere a stento l'istinto di venirle in bocca, la feci alzare, ...