Matilde 08-23 - la gravidanza
Data: 22/11/2022,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Alex46, Fonte: Annunci69
Raccontare lo scontro con mia madre a Debra e Michele non mi è servito ad attenuarne la violenza. La sera del martedì sono ancora scossa al massimo grado, attraversata da continui tremiti padroni incontrastati, impaurita, delusa.
Loro mi sono molto vicini, cercano di consolarmi, incoraggiarmi, lenire una sofferenza che è quasi il necessario contraltare di tre anni e mezzo eccitanti, al di sopra delle righe, per molti versi fuori della normale realtà.
Queste cose questa sera ce le diciamo tutte, abbiamo voglia di aprirci uno con l’altro e purtroppo tocca a me la parte debole, l’anello della catena maggiormente sollecitato dalla finora sconosciuta quanto energica capacità del mondo di intralciare il tuo piccolo universo personale.
- Adesso è come se dovessimo unirci tra di noi anche per quegli aspetti che finora abbiamo trascurato – osserva Debra.
- È come una tassa che dobbiamo pagare, meglio, una sanzione alla nostra presunzione di felicità – precisa Michele.
- Sì. È così. Noi ci siamo conosciuti, ci siamo piaciuti, ci siamo esaltati di piacere. Abbiamo fatto l’amore fino al parossismo, l’abbiamo fatto in tre, ci siamo scritti le lettere degli innamorati, ci siamo scambiati mille fantasie. Ciascuno di noi ha vissuto per gli altri due. Ma questo il mondo non lo considera normale – dico io.
- E non appena abbiamo voluto “normalizzarci” ecco la nostra penalizzazione...
- Sì, la sanzione...
- Non appena abbiamo voluto pensare che la nostra felicità potesse ...
... durare per sempre.
- Cosa poteva esserci per noi e per la grande certezza di poter e voler continuare il nostro amore? Figli!
- Certo, i figli... che però sono anche un’assunzione di responsabilità verso il mondo, quello stesso mondo che ci condanna...
- Potremmo essere finiti in un vicolo cieco – osservo cupa.
- Ma i figli sono nostri e li abbiamo voluti noi. Non voglio pensare che in qualche modo ci possano prima o poi separare... - esclama Michele.
- Anch’io mi rifiuto che possa essere così, ma questo sembra essere il messaggio forte: dividetevi, Michele scelga con quale donna stare, si assuma il ruolo di padre in entrambi i casi e che i figli possano alla fine vivere in una famiglia “normale” – dico io.
- La nostra civiltà occidentale sta cambiando il concetto di famiglia. Non solo prima o poi saranno del tutto accettate le unioni di donne o uomini omosessuali, ma già abbiamo esempi di figli adottati da coppie del genere, o perfino di figli di donne che hanno ospitato gli ovuli fecondati della propria compagna... E noi dovremmo sentirci a disagio per quello che abbiamo in animo di fare? – osserva Debra.
- Dobbiamo essere forti – cerca di concludere Michele, che mi vede leggermente sollevata.
In effetti sviscerare l’argomento a fondo mi è servito. Da una parte i ragionamenti di quanto sia giusta la nostra decisione, dall’altra il calore e l’affetto da loro manifestati nei miei confronti mi hanno riportata su un sentiero di maggiore serenità. Certo, ...