1. 600 frustate 3


    Data: 11/11/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69

    ... – Chiesi poi.
    
    - Per forza, – disse guardandomi nuovamente in faccia. – Ne sono costretta.
    
    - Ecco.
    
    Bevemmo un doppio whisky, dopodiché ci abbracciammo e lei lasciò la mia stanza.
    
    Dopo un minuto uscii dalla camera per andare da lei. Sul corridoio incontrai lei che stava tornando da me.
    
    - Fottimi! – Disse. – Ne ho bisogno!
    
    - Ora ti fotto! – Risposi. – Ne ho bisogno anch’io.
    
    Entrammo di corsa in camera mia e ci spogliammo in un lampo.
    
    Lei mi buttò sul letto pancia in su, vi salì sopra, me lo prese in bocca per qualche secondo, poi mi cavalcò e se lo infilò in tutta soddisfazione. Era la classica partenza di una donna che ha bisogno di fottere, il mio uccello era già a regime e per quello dovette lavorarlo poco con la bocca. Avendo un uccello di buone dimensioni, se lo godette tenendoselo dentro da ferma, con gli occhi chiusi e la testa verso il soffitto. Poi, come mi aspettavo, cominciò a cavalcarmi in maniera sempre più frenetica, finché, a forza di saltarmi sulla pancia, venne come una moka.
    
    Io la lasciai sopire, poi la feci mettere di fianco e mi portai sopra. Prima faccia a faccia e poi la girai di culo, tirandola su alla pecorina. La sbattei come un cane e la feci venire nuovamente, ma stavolta venni anch’io. Due sveltine per lei, una scopata superba per me.
    
    Ci addormentammo all’istante.
    
    La mattina ordinai colazione per due. Spremute, datteri, papaia, uova strapazzate, bacon, brioche varie e una pignatta di caffè.
    
    Lei si svegliò solo ...
    ... quando sentì il profumo del caffè.
    
    - ’Ngiorno…! – Disse. – Cos’è questo profumo?
    
    - Bacon, – Risposi, anche se sapevo che parlava del caffè.
    
    - Disgraziato! – Disse ironicamente. – Il maiale è vietato in questo paese!
    
    - Infatti, – dissi. – È tacchino travestito da bacon.
    
    Mangiammo come gorilla, poi lei si rivestì e andò in camera sua. Ne approfittai per rimettermi in piedi con calma, tra barba, bagno e il caffè che era rimasto.
    
    In tarda mattinata mi fece una domanda strana
    
    - So che sei riservato, ma vorrei che non dicessi a nessuno quello che è successo stanotte.
    
    Sorrisi.
    
    - Come fai a dire che sono riservato?
    
    - Non ho mai sentito nulla su di te.
    
    - Peccato… he he
    
    - Dai…
    
    - Hai detto bene. Sono riservato. Nessuno saprà che sei venuta a letto con me.
    
    - Questo invece puoi dirlo… he he – Sorrise anche lei. – Quello che non devi dire sono le circostanze.
    
    - Cioè?
    
    - Mi sono eccitata da morire a veder frustare una donna…
    
    - È nella natura delle cose. – Le ricordai.
    
    - Sì sì, ma io sono una che combatte a viso aperto contro la violenza sulle donne!
    
    - Anch’io, – risposi. – Ma qui non abbiamo alternative.
    
    - Lo so. – Commentò pensierosa. – E temo che alla fine dovrò scopare ancora…
    
    - È stato così brutto?
    
    - Ha ha! No, anzi! Il brutto è il perché ho avuto bisogno di sesso puro.
    
    Passammo la giornata scrivendo e inviando mail alle nostre redazioni. A pranzo andammo a mangiare qualcosa in un centro commerciale, poi tornammo in albergo ...