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Racconto triste, nero come la notte
Data: 04/11/2022, Categorie: Sesso di Gruppo Hardcore, Dominazione / BDSM Autore: antonio_fusco, Fonte: xHamster
... un gran fracasso partono gli irrigatori automatici. Per una attimo la scena è comica, tu balzi in piedi nuda e lui, che ti viene dietro, con quel cazzo penzoloni sembra quasi un satiro che rincorre la preda. Si rincorrono e cercando di allontanarsi dal getto d'acqua finiscono per cadervi proprio sotto e avvinghiati uno all'altra tentano di liberarsi degli ultimi indumenti che hanno indosso. E ora guardate me. Sono quello di spalle, stempiato e un po' ingobbito. Guardatemi mentre mi masturbo guardando mia moglie fare sesso con un altro uomo. Guardatemi mentre le ammiro il corpo nudo e abbronzato e la riscopro come fosse la prima volta. Tra le pieghe della gonna sollevata in vita, le si intravede la fica. Smetto anche di masturbarmi per osservare meglio questo buco che una volta mi apparteneva e dove presto un altro uomo penetrerà al posto mio, se non faccio niente. E' da così tanto tempo che non gliela vedo che mi sorprendo a scoprirla perfettamente liscia e glabra. Non sapevo si depilasse là. Ai nostri tempi o alla nostra età, non c'era e non c'è questa moda di radersi il pube. Il fatto che l'abbia fatto me la fa riscoprire più giovane e disponibile. Forse non è ancora gelosia ma inizio a provare quantomeno invidia per questo stronzo con gli occhi azzurri che è riuscito a portarsi a letto, cioè sul prato, mia moglie con le sue nuove tette e la figa depilata. Succede senza che me ne accorga. Lei è distesa ...
... prona e lui le è sopra mordicchiandogli l'orecchio. Adesso dovrei intervenire e strappargliela via. Mi accorgo che sta succedendo qualcosa solo quando vedo il culo nudo di lui muoversi ritmicamente su e giù. Una fitta mi trapassa il cuore. Dovrei scappar via ora oppure saltargli sopra e strapparglielo di dosso, qualunque cosa. E invece rimango qui a soffrire guardando mia moglie che si fa scopare come una cagna da un altro. Vi vedo bene ora che ti ha fatto mettere carponi. Non si è preso neanche il disturbo di toglierti il vestito. Hai la gonna arrotolata sulla schiena e dalle spalline abbassate le pesanti mammelle, fuori dal reggiseno oscillano violentemente, dal viso allo stomaco, infrangendosi con un tonfo sordo ora su uno e poi sull'altro. Neanche le più trucide mignotte si fanno sbattere così in mezzo al campo di uno squallido giardino periferico. Puttana! Puttana! Puttana! Grido. Poi vengo sborrando copiosamente sulle margherite. Rientri che è quasi l'alba. Sgaiattoli in bagno cercando di non far rumore. Mi assicuro che i bambini dormano e ti raggiungo. In mano tengo stretta una sbarra di ferro. Sei davanti allo specchio e ti bagni il viso. Hai gli occhi cerchiati di rosso. Devi aver pianto. Sollevi lo sguardo e guardi senza capire la mia faccia truce riflessa nel chiarore del neon. Hai dei lividi sul collo e sulle braccia. Una spallina del vestito è strappata e sotto si vede la mammella gonfiare il ...