1. Piero Patriaz e Fabio


    Data: 20/10/2022, Categorie: Anale Hardcore, Sesso di Gruppo Autore: sgattina, Fonte: xHamster

    ... dormiva. Io e Piero la osservavamo deliziati... e anche un po' sorpresi. Era assurdo e incredibile pensare che quella ragazzina che dormiva innocentemente di fronte a noi appena qualche ora prima si era data al sesso piu' sfrenato con due ragazzi contemporaneamente. Non era possibile. Non era lei. Guardatela! Come potete pensare una cosa del genere?
    
    Decisi allora di passare subito ad accompagnare Patrizia a casa. Cambiai strada. Guidai con attenzione per evitare scossoni che avrebbero potuto svegliarla. Quando arrivammo sotto il portone di Patrizia scesi dall'auto, aprii la sua portiera e la presi delicatamente in braccio. Patrizia, senza nemmeno svegliarsi, mi butto' le braccia intorno al collo e mi sussurro', un po' piagnucolante, "Fabio... portami a letto". In altre circostanze sicuramente avrei sfruttato il doppio senso per una battuta (tipo "Ancora non ti basta?!"). In quel momento non mi venne nemmeno in mente.
    
    Piero con gentilezza si offri'. "Serve una mano?" Gli feci cenno di no. Non era stupido quel ragazzo. Aveva capito la tenera magia di quell'attimo. Annui' e mi fece un cenno d'intesa.
    
    Quando la mamma di Patrizia apri' la porta di casa per un attimo si spavento'. La tranquillizzai subito, sorridendo e sussurrando sottovoce "Dorme...". Mi diressi verso la stanza di Patrizia, la depositai piano sul letto e lentamente la spogliai, mentre la madre seguiva i miei movimenti dalla porta. Anche in reggipetto e mutandine sexy in quel momento sembrava una bambina. ...
    ... Una dolce bambina addormentata. Sollevai il piumone, la feci sdraiare sotto, e la ricoprii.
    
    Sembrava vagamente agitata. Con un tono appena capricciosetto mi disse, sempre mezza addormentata, "Fabio... portami Lallo!" Lallo? Che diavolo stava dicendo? Poi d'un tratto mi ricordai. Una volta mi aveva confessato che dormiva abbracciata al suo orsacchiotto preferito. L'avevo presa ferocemente in giro per tutto il giorno, e lei non ne aveva piu' accennato.
    
    Mi guardai intorno e riconobbi subito il suo orsacchiotto spelacchiato, seduto su uno scaffale. Lo presi e glielo porsi sotto il piumone. "Eccoti Lallo, tesoro" le dissi dolcemente. Non mi rispose. Abbraccio' con affetto il suo orsacchiotto, sospiro' e sprofondo' serena nel sonno.
    
    In quel momento capii qual era lo scopo della mia esistenza. Volevo essere il suo Lallo. Volevo essere il suo orsacchiotto da abbracciare mentre dorme. Per tutta la vita.
    
    Mi girai verso la madre e ci scambiammo un sorriso. Andavo molto d'accordo con quella donna, ultimamente. Mi accompagno' alla porta senza parlare e mi saluto'. "Buonanotte, Fabio... e grazie." "Di niente, signora... Buonanotte."
    
    Ero ancora commosso, quando raggiunsi in macchina Piero che nel frattempo si era spostato sul sedile davanti. Lui capi' subito il mio stato.
    
    "E' dolcissima, vero?" disse.
    
    "Semplicemente eccezionale. Direi unica"
    
    "Sai, Fabio, che ti invidio un po'?"
    
    "Me l'hai gia' detto. La prima volta che ci siamo parlati al telefono. Ricordi?"
    
    "E' ...
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