Verde e azzurro - vi
Data: 15/10/2022,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Doctor_S, Fonte: Annunci69
... controllare il movimento con le anche, ma ciò non era possibile con Anna lì. Così la presi di nuovo per i capelli e, delicatamente ma con decisione, la scostai un po’. Lei sembrò non essere pienamente d’accordo, ma non mi importò: puntellai i piedi, strinsi le mani attorno al culo di Roberta ed iniziai ad incalzarle dentro con i miei affondi, fino a toccare.
Tentavo di non far schioccare la pelle quando la colpivo, ma non sempre mi riuscì. Roberta si teneva allo schienale del divano e mi cavalcava spingendosi a fondo contro di me. Ansimava, la testa china in avanti con la fronte poggiata sulla mia. I capelli sparsi un po’ ovunque ci isolavano dal mondo. Quegli occhi socchiusi e quelle labbra carnose, le conferivano un’espressione estatica, istantanea di un piacere profondo a cui era sottoposta. E che francamente mi faceva dannatamente impazzire.
Sentivo di appartenerle e sentivo lei mia. La percezione calda, umida e accogliente che provavo stando dentro di lei era propria di un posto da cui nemmeno morto mi sarei voluto allontanare. Nonostante non fossimo soli.
Non avevo un’idea precisa di dove fosse Anna, né di cosa stesse facendo, ma ogni tanto avvertivo qualche mugugno provenire dalla mia sinistra. Un altro colpo, un altro affondo, ancora ed ancora.
Roberta era bollente. Ancora a fondo. Il suo respiro caldo mi riempiva le narici. Per prendere fiato, sollevò la testa, si piegò all’indietro e poggiò le mani alle mie caviglie. Quanto era bella! In ...
... questa posizione potevo apprezzare il fine velo di sudore che le imperlava il collo e la pelle dei seni che oscillavano su e giù, riflettendo la luce dorata che la tv ancora accesa irradiava nella stanza. Una dea greca.
Seguivo con lo sguardo la sottile linea tracciata dalla muscolatura, che dal petto la percorreva fino al monte di venere, dove l’ordinata striscia di peli ne concludeva la corsa. Il clitoride che sfregava contro di me ad ogni oscillazione, mentre le grandi labbra divaricate sembravano accarezzarmi. Poesia!
Voltai lo sguardo verso la mia sinistra, dove mi aspettavo di vedere Anna, e la trovai. Distesa accanto a noi sulla chaise longue, con la schiena contro la parete, ci osservava mordendosi il labbro superiore. Con la sinistra si teneva stretto il seno, mentre con l’altra mano cercava di condividere le sensazioni che immaginava stesse provando sua cugina su di me.
Mi dispiaceva averla esclusa. Sembrava che fosse una sua fantasia. Lo si leggeva a chiare lettere dalla luce che accendeva il suo sguardo.
Mi allungai verso di lei, tra le gambe, e le accarezzai il triangolo di peli che decorava il suo monte di venere, sovrapponendo la mia mano alla sua. Lei mi guardò affamata. Con l’altra mano raggiunsi il clitoride di Roberta e presi a stuzzicarla. Lei mugugnò sommessamente. Al mugugno seguì un “che stronzo” biascicato mentre ansimava. Anna lo notò chiaramente, socchiuse le labbra e scostò la sua mano, lasciandomi la più totale libertà di regalarle ...