1. La mia fidanzata shemale.


    Data: 10/10/2022, Categorie: Cuckold Etero Autore: Stephan_Zanzi, Fonte: RaccontiMilu

    ... poi sono svenuto e mi sono risvegliato con un occhio nero al commissariato di polizia. Praticamente il cinquantenne mi aveva dato un pugno in faccia, qualcuno aveva chiamato la polizia ed eravamo finiti tutti in commissariato. Ci trattennero per un paio d’ore, poi ci fecero andare via. Non c’era niente contro di noi, non avevamo commesso nessuna infrazione grave. All’uscita vidi Beatrice che se ne stava andando con passo affrettato; la rincorsi e la salutai. ‘Che vuoi?’ mi chiese in malo modo. ‘Volevo sapere come stai?’. ‘Come vuoi che stia? Hai combinato un bel casino. Meno male che non avevano nessuna prova per dimostrare che faccio la puttana, altrimenti mi avrebbero arrestata’. ‘Ti chiedo scusa, non volevo metterti in difficoltà. Volevo solo difenderti da quello lì’. ‘Era un cliente come un altro, perché volevi difendermi?’. ‘Perché ti stava trattando da cagna, e io non voglio che gli uomini ti trattino così’. ‘Rocco, lasciami in pace. Io sono una cagna, quindi &egrave giusto che gli uomini mi trattino così’. ‘E allora ti do tutti i soldi che vuoi, così diventi la mia cagna e basta. Dimmi tu il prezzo. Sono disposto a pagarti qualsiasi cifra’. A quel punto Beatrice si fermò a pensare. ‘Duecento euro al giorno’ disse. ‘Ok, li avrai’. Era una cifra esorbitante per me che guadagnavo millecinquecento euro al mese. Però avevo un po’ di risparmi da parte e potevo usare quelli. Ma per quanto tempo sarei riuscito a tirare avanti? Duecento euro al giorno avrebbero molto presto ...
    ... prosciugato tutto il mio denaro. Ma dovevo provarci. E Beatrice reclamò subito i primi duecento euro, più due giorni di anticipo, quindi seicento euro. E allora andammo in banca a prelevare e le diedi la cifra che mi aveva chiesto. Ce ne andammo a casa sua; Beatrice abitava in un monolocale in una zona periferica. L’appartamento era molto disordinato, e se devo dirla tutta non era il massimo dell’igiene. Era molto sporco e c’era puzza di avanzi di cibo e chissà cos’altro. Entrati in cucina lei mi disse di mettermi comodo su un divano tutto consumato, poi si incominciò a spogliare, e una volta nuda si mise a cavalcioni su di me. Con le mani le accarezzai il suo bel culo che avrebbe fatto invidia a qualsiasi ragazza. Sentivo il suo pisellino premuto contro la mia pancia. Lei avvicinò le tette alla mia bocca e io gliele succhiai una alla volta. ‘Vuoi mettermelo in culo o vuoi godere con la bocca?’ mi chiese. ‘No aspetta, io in verità volevo sapere qualcosa di te. Ci conosciamo così poco’. ‘Che vuoi che ti dica? Sono una puttana, cos’altro vuoi sapere?’. ‘Beh, tanto per cominciare parlami di questo’ le dissi prendendole il pisellino in una mano. ‘Quando hai deciso di diventare donna?’. ‘A diciotto anni’. ‘E i tuoi genitori come hanno reagito?’. ‘Malissimo. Mio padre &egrave un generale dell’esercito, come pensi che abbia reagito? Mi ha messa fuori di casa, e allora ho dovuto provvedere a me stessa da sola, e mi sono messa a fare la puttana’. ‘Hai mai avuto un fidanzato?’. ‘E chi ...
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