La mia fidanzata shemale.
Data: 10/10/2022,
Categorie:
Cuckold
Etero
Autore: Stephan_Zanzi, Fonte: RaccontiMilu
... cioè al bar. Era lei a guidarmi, come avesse un piano prestabilito. Entrammo nella sala dove c’era la piscina e andammo verso le docce. Aprì il getto d’acqua calda e iniziammo a fare la doccia insieme, e allora io mi avvinghiai al suo corpo, premendo il mio cazzo duro contro il suo inguine, e con le mani le afferrai i glutei, e nel frattempo affondai la mia lingua nella sua bocca. Bea si lasciò fare quello che volevo. D’altronde avrei dovuto pagare per quello che stavo facendo, quindi avevo tutto il diritto di fare del suo corpo ciò che volevo. Ad un certo punto notai che intorno a noi si era fatta una certa folla di curiosi che volevano guardarci mentre ci scambiavamo quelle effusioni così piccanti. Bea mi prese il cazzo in mano con decisione e iniziò a masturbarmi lentamente, poi si inginocchiò ai miei piedi e lo prese in bocca facendomi una colossale pompa con quelle sue labbra carnose e calde, e intorno a noi ci guardavano tutti senza preoccuparsi neppure un po’ del fatto di poter sembrare indiscreti. Probabilmente in quel club funzionava così; un uomo e una trans che fanno l’amore e altri dieci uomini a guardare e a godersi lo spettacolo. ‘Brava, maiala!’ disse uno dei guardoni, che con una mano le afferrò i capelli e le spinse la testa avanti e indietro. ‘Spompina, puttana che non sei altro’. E io intanto godevo come un matto e Bea dovette accorgersi che stavo per sborrare, non so bene come fece, però ad un certo punto fece uscire il cazzo dalla bocca e si rimise ...
... in piedi. ‘Prendimi dietro’ mi sussurrò. Allora la presi per i fianchi con forza e la feci girare e le misi il cazzo in mezzo alle natiche, ma lei non volle e si divincolò. ‘No, non qui. Non voglio essere guardata mentre lo facciamo’ mi prese la mano e uscimmo dalla piscina. Bea mi guidò verso il bar tenendomi per mano; prese un preservativo da una boccia di quelle per i pesci, ma piena di preservativi gratuiti per i clienti del club, dopodichè mi portò verso una delle stanze che c’erano nel labirinto. La maggior parte erano occupate, ma finalmente ne trovammo una. Dentro erano davvero strette, e appena illuminate da una lampadina che pendeva dall’alto. E oltre ad essere strette davano la sensazione di sporco, nel senso che c’erano fazzoletti e preservativi usati dappertutto. C’era anche un piccolo materasso, anche questo lasciava molto a desiderare in fatto di pulizia. In ogni modo, una volta dentro ci chiudemmo la porta alle spalle, ma dopo qualche attimo sentii qualcuno che cercava di aprire, poi qualcuno che diceva: ‘coraggio, aprite. Fateci vedere cosa fate’. Ma sia io che Bea volevamo rimanere un po’ per conto nostro. E così lei mentre tentava di aprire il preservativo io l’abbracciai da dietro e iniziai a baciarle il collo. Lei allora alzò la testa e se lo lasciò fare, e con le mani le presi le tette, erano dure, silicone puro. Con una mano scesi verso il suo pisellino; era ancora piccolo, non ne voleva sapere di diventare duro come il mio. Una volta scartato il ...