La mia fidanzata shemale.
Data: 10/10/2022,
Categorie:
Cuckold
Etero
Autore: Stephan_Zanzi, Fonte: RaccontiMilu
... aveva infatti il sogno di vivere nel lusso più sfrenato, e quell’imprenditore era per lei il genio della lampada che avrebbe appunto accontentato i suoi capricci. Tre giorni dopo il tizio le disse che doveva ritornare su al nord, e quindi lei avrebbe dovuto prendere una scelta: andare con lui e quindi abbracciare la vita che aveva sempre sognato, o rimanere lì allo strip bar. Quindi Beatrice si precipitò a casa e iniziò a fare le valigie, e intanto io la guardai fare, ero così triste che non riuscivo neppure a parlare. Lei mi spiegò tutto, che sarebbe andata via con lui, e che era quello che aveva sempre sognato, e che io non dovevo rimanerci male, perché avrei trovato un’altra. Ma ero convinto che non avrei mai trovato un’altra come lei. E certamente non potevo competere con quel tipo. Non avevo tutti quei soldi che lui diceva di avere. Beatrice ormai era sua. Quindi dopo aver raccolto tutte le sue cose mi salutò senza neppure guardarmi negli occhi, e scese giù al portone ad aspettare lui che le aveva promesso che sarebbe passato a prenderla con il suo bmw di ultimissima generazione. Io mi misi alla finestra a guardarla andare via. Beatrice era visibilmente su di giri, non vedeva l’ora di salire su quell’auto di lusso e andare verso il suo rigoglioso futuro. Ma più il tempo passava e più i suoi sogni andavano in frantumi, perché lui non arrivava. Aspettò davanti al portone per più di un’ora, senza arrendersi, ma io avevo già capito. Quello stronzo l’aveva riempita di bugie, ...
... soltanto per potersela inculare. Non aveva alcuna intenzione di portare con se Beatrice per farle fare la vita che le aveva promesso. Beatrice per lui era soltanto una puttana, e una puttana doveva rimanere. Dopo un’ora e mezza che ormai lei era sotto casa decisi di andare da lei per riportarla su. La trovai seduta sui gradini del portone che piangeva, e le lacrime le avevano sciolto l’eyeliner che aveva cominciato a grondare sulle guance, trasformando il suo viso in un’inquietante maschera di halloween. Appena mi vide si gettò tra le mie braccia e mi strinse forte. ‘Potrai mi perdonarmi?’ mi chiese con la voce spezzata dai singhiozzi. ‘Cosa dovrei perdonarti?’ le risposi. ‘Sono stata una stupida’ continuò. ‘Mi ha ingannata, e io che ci sono cascata, e gli ho permesso di penetrarmi analmente più e più volte. Credevo di aver trovato il principe azzurro, e invece era soltanto un maiale che voleva divertirsi con il mio corpo’. ‘Amore mio, non ci pensare più’ le dissi baciandole la fronte. ‘Ritorniamo a casa e dimentichiamo questa storia’. Così l’aiutai a riportare su le sue cose, e le preparai una tazza di latte caldo e poi ce ne andammo a letto a fare l’amore.
Link del racconto: http://paradisodisteesabri.blogspot.it/2018/04/il-sogno.html Beatrice si faceva rimorchiare con una facilità imbarazzante. La maggior parte delle volte lo faceva in cambio di denaro, ma altre volte invece lo faceva perché le andava di farlo, perché magari incontrava un toro da monta che gli piaceva ...