1. Gin tra le belve 4


    Data: 05/07/2018, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Lesbo Autore: Elimo, Fonte: RaccontiMilu

    ... senza mutande… affamata di fica. Così giunte alla pizzeria, presero subito i posti a capotavola e richiamandoti a gran voce, ti fecero sedere tra loro. Furono i minuti più imbarazzanti della Tua vita… Tu che avevi scopato nei supermercati, nei prati, nei bagni pubblici, nei laboratori delle scuole, che avevi fatto orge, con uomini e donne…a quella cena ti sentisti morire, perché Vinzia e Lara non aspettarono neppure pochi minuti per portare le loro mani tra le tue cosce, dentro la tua fica, a tormentare il bottone del tuo clitoride… Sorridevi e cercavi di mantenere il contegno, guardavi loro così impassibili mentre la Tua voglia cresceva sempre più… Combattevi con te stessa per restare impassibile e mantenere una forma rispettabile… per bene… mentre vampate di voglie di calore risalivano dalla tua fica bollente, tormentata, fradicia … mentre la tua mente iniziava ad essere attraversata da pensieri sempre più torbidi e incontrollabili… Cominciavi a sudare ed agitarti… faceva sempre più caldo ed eri riarsa… ma i sempre più frequenti brindisi e il sempre più abbondate vino fresco non riusciva a spegnere il calore crescente, anzi… Durava poco il vino nel tuo bicchiere e il giovane cameriere pronto a servirlo era sempre più pericolosamente vicino… Avevi voglia ed era una gran voglia… controllavi a malapena il tuo contegno e sempre meno… mentre cresceva un sempre più violento bisogno di sesso… Ben presto le dita delle due consulenti…rallentarono il loro ritmo e le loro mani e i ...
    ... loro piccanti commenti, bisbigliati con finta noncuranza si fecero più radi e prudenti… Ti volevano tesa, non fuori controllo! Ma ora eri Tu che volevi di più…. Qualcosa di duro, di grosso che Ti stantuffasse per bene fino in fondo, spappolandoti il cervello. Ora il tuo contegno latitava, il tuo sguardo si velava di un’espressione torbida e depravata… indugiava sui presenti all’iniziativa che meritassero delle tue valutazioni oscene: il collega che ci provava era da stupire!… uno sconosciuto, meritava un goloso approfondimento!… la formale e perfettina collaboratrice l’avresti presto disfatta… alla stessa Francesca, ti rammaricavi di non aver rotto il culo… e alle sue numerose amiche, avresti presto riservato lo stesso trattamento impartito a Francesca solo pochi minuti prima… E fu proprio in uno di questi momenti che notasti come il cazzo del giovane cameriere, nel versarti il vino aveva cominciato a sfiorare la tua spalla, il tuo avambraccio… per poi ben presto, aderire… tanto che centimetro dopo centimetro, goccia dopo goccia, sorso dopo sorso, bicchiere dopo bicchiere… facesti tu stessa in modo di sentire per bene il suo pacco ormai diventato durissimo… mentre la mescita diventava sempre più lenta e il contatto cercato, prolungato, accolto e strusciato … nell’incavo dell’ascella. Così, mentre, il tuo autocontrollo stava per rovinare miserevolmente e ormai desideravi gustare nella Tua bocca quel cazzo e la sua sborra… furono Lena e Vinzia a farti ritornare in te… “Gin, ...
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