1. La Befana vien di notte


    Data: 05/10/2022, Categorie: Comici Autore: Vandal, Fonte: EroticiRacconti

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    La Befana vien di notte…
    
    Cappello alto con la punta all’indietro, mantello lacero posto sulle spalle, con la scopa di saggina in una mano e la calza con i dolci nell’altra. Mi appare così, come una ragazza dal fisico asciutto, sui venticinque anni, con un bikini da urlo, vietato ai minori.
    
    Io, disteso contro la tastiera del letto, con i boxer rossi che mi aveva regalato alla vigilia. Elastico bianco e disegno della renna in corrispondenza del pacco. Lei avanza e sale sul letto muovendosi con le ginocchia. Ho paura che usi la scopa di saggina per frustarmi ma, per mia fortuna, le getta di lato e mi sventola davanti al naso la calza rossa “Sei stato un bambino cattivo?”
    
    “No,no, buono buono”
    
    “Adesso vediamo” e si mette cavalcioni proprio lì, con il sesso che si risveglia subito e grida in preda alla claustrofobia. Lei non si è ancora tolta nulla di quel poco che ha, scopa a parte. Comincia a muoversi sopra di me, ancheggiando sinuosa. E io che allungo le mani per afferrarle i fianchi e “Eh no” indice sventolato in aria “Su le mani, o vuoi che ti leghi?”
    
    Alzo le mani e la lascio fare. Che sofferenza con quel movimento da cavalcata sinuosa, lady Godiva versione Befana. E lui, sotto, che geme e sfrega sotto il tessuto “Me lo stai spelando” ansimo dolorante
    
    “bene così” dice lei
    
    Credo di esplodere. Lei sembra capirlo perché scivola via e me lo estrae. Ho la punta esposta e pulsa come un palloncino pronto ad esplodere. Lei si abbassa e ...
    ... comincia a succhiare. Il cappello da befana mi frusta la faccia e si infila nel naso. Cerco di togliermelo ma, mi si infila prepotente all’interno. Naso e cazzo stimolati in maniera diversa e..uno starnuto prepotente, un boato, il cappello da befana che libera finalmente la mia cavità natale e vola via. Lei che si spaventa e scatta all’indietro, arandomi coi denti la cappella mentre un getto di sperma fuoriesce descrivendo un arco perfetto e finisce sul centrino di Natale che mamma mi ha regalato l’anno prima.
    
    “Ma che cazz!” fa lei a metà tra la sorpresa e la spaventata
    
    “E che cazz” dico io afferrando il cappello da befana “Mi stavi scovolando la soffitta con sto coso”
    
    Lei mi guarda per un po’, serie e imbronciata. Prima me, poi il mio cazzo umido di sperma stillante. Poi ancora me e scoppia a ridere. Una risata a crepapelle, di quelle che si reggono la pancia e si piega in due, con le lacrime agli occhi e i singulti per la mancanza d’aria.
    
    C’è poco da ridere ma, alla fine, cedo e rido anche io. E rimaniamo così, come due scemi, per un bel po’.
    
    Poi, ripresasi un po’, lei si toglie mutandine e reggiseno, scivola su di me e mi fa entrare. Ecco che ricomincia la sua danza, ora più piacevole, le mani poggiate sul mio petto “La Befana vien di notte e di tutti se ne fotte”
    
    Mi bacia “Niente carbone per quest’anno”
    
    “Buon per me”
    
    ((In ritardo per le feste appena passate.. Mi è venuto da metterlo in comici poi, magari, non vi ispira ilarità)) 
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