Una calda accoglienza
Data: 31/01/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: storiecuck, Fonte: EroticiRacconti
Per concludere le mie esperienze cuck, arriviamo finalmente alla mia relazione attuale.
Vi presento Giada: 28 anni, ne dimostra molti meno (la prendono spesso per ventenne), probabilmente per il suo fisico minuto. Capelli a caschetto biondi e qualche lentiggine accompagnano il suo pezzo forte: un culo tondo e sodo, che ama mostrare con vestiti attillati e in foto sui social.
La relazione, come le precedenti, nasce dopo qualche scopata sporadica, senza nessuna pretesa di serietà. Ma col tempo a Giada mi ci affeziono: la presento alla famiglia, andiamo a convivere insieme, man mano che passa il tempo il tutto si fa sempre più serio. Le mie tendenze cuck non sono ovviamente placate, semplicemente quiescenti in attesa che si ricreino le condizioni per rivivere la mia perversione più grande. E a mia sorpresa, in questo caso, si presentano spontaneamente.
Giada è sempre stata una ragazza libertina, disinibita e in generale aperta mentalmente (anche e soprattutto in ambito sessuale). Sono sempre comunque stato scettico nel confessarle le mie fantasie, ma sapevo che tra tutte le mie partner lei sarebbe stata la più comprensiva. A prescindere da queste considerazioni la mia eventuale confessione arriverà più avanti, come saprete ormai molto bene, la mia fantasia consiste nel subire le corna con lei e lui (il bull) inconsapevoli del mio essere cuckold. E arriviamo quindi al dunque.
Era una sera d’estate, ci trovavamo nelle prossimità di un paesino di provincia sperduto ...
... tra i monti dopo aver cenato fuori. Ovviamente, si mette a grandinare. La visibilità è poca e la strada stretta, siamo ovviamente entrambi molto preoccupati, ma nella sfiga sopraggiunge un colpo di fortuna. Dopo aver seguito la strada per qualche centinaia di metri arriviamo nel paesino precedentemente menzionato, nel quale ho la fortuna di avere una vecchia conoscenza. Accosto e provo a chiamare questo mio vecchio amico. Come detto, siamo fortunati.
Diego, un ragazzo con cui giocavo a calcio tanti anni prima, ci dice che abita proprio lì vicino a dove ci siamo fermati. Percorriamo centro metri a piedi, rimaniamo completamente fradici nel tragitto, ma arriviamo a casa di Diego.
Diego è un ragazzo molto alto, ben definito, capelli lunghi e castani, un fare sempre allegro, scherzoso e irriverente. Negli anni è rimasto lo stesso giocherellone di tanto tempo prima, e con piacere decide di ospitarci per la notte. Come detto, siamo bagnati dalla testa ai piedi e Diego decide quindi di offrirci dei vestiti caldi. Non faccio nemmeno in tempo a ringaziarlo che Giada, probabilmente ancor più disinibita del solito dall’alcol, si denuda, rimanendo in slip.
“Giada ma che cazzo fai?” Dico alterato, seppur eccitato, notando il forte imbarazzo di Diego
“Che problema c’è? È così gentile da ospitarci, perché non dovrei mostrare tutto sto ben di Dio”
“Scusala Diego, è sbronza” dico spingendola in bagno. Dopo esserci cambiati con vestiti asciutti (io con una tuta e una t-shirt di ...