La ragazza con l'orecchino di perla - capitolo 2
Data: 04/10/2022,
Categorie:
Trans
Autore: Bellastronza69, Fonte: Annunci69
... di autoreggenti color carne e poi un paio di calze di seta che arrivavano alla coscia.
La commessa mi guardò e disse: “La tua ragazza ha una giarrettiera? Le servirà per queste, altrimenti non rimarranno mai su. Se non ce l’hai te ne do una io”.
Si allontanò dalla cassa e andò in magazzino. Tornò con una giarrettiera nera ancora avvolta nel cellophane e me la diede: “Questa è un mio regalo per la tua ragazza. Forse le piacerà”.
Io le sorrisi imbarazzato.
“Sono 135.50£. Carta o contanti?”. Le allungai 150£ in contanti.
Mi diede il resto e disse: “Torna, se alla tua ragazza dovessero piacere”, mentre mi passava le buste.
Tornai a casa.
Indossai per prima cosa la culotte e le autoreggenti color carne, poi andai allo specchio.
Il raso trasparente mostrava completamente il mio pene e, ancora una volta il mio pene iniziò a svettare dall’alto dei suoi diciassette centimetri di lunghezza.
L’eccitazione era altissima, ma decisi di resistere. Dovevo completare il look.
Andai in camera da letto e misi il reggiseno.
Quello che avevo mi andava un po’ largo adesso, complice la perdita di peso, ma questo era vistosamente vuoto. L’effetto non mi piaceva per nulla, ma in compenso il reggiseno era davvero bello. Era un tessuto simile a quello delle mutande, completamente trasparente.
Mi toccai i capezzoli. Iniziai a stimolarli, a pizzicarli, a torcerli leggermente e a strizzarli.
Li sentivo diventare duri, esattamente come il mio pene, che iniziava a ...
... diventare umido. Iniziai a toccarmi, dapprima lentamente, poi lo afferrai con una mano, la destra, mentre con la sinistra continuavo a stringere il capezzolo sullo stesso lato.
Venni una prima volta, schizzai copiosamente per terra, macchiando tutto il laminato che ricopriva tutta la stanza. Nonostante non potessi più mettere i piedi a terra senza bagnarmi, il mio cazzo non accennava ad ammosciarsi.
Mi distesi sul letto e sfilai una gamba dalle mutande di raso, che rimasero a metà della coscia destra.
Aprii lentamente le gambe, mentre sentivo i piedi avvolti dalle calze di nylon strisciare sulle lenzuola. Per una persona che ha passato gran parte della sua vita scalza o, d’inverno, con i calzini di cotone, quella fu una sensazione stranissima. Era come se il lenzuolo fosse stato unto con della sciolina e portasse le mie gambe in una posizione nuova.
Continuai a segarmi, rallentai un po’ il ritmo dando colpi più profondi, mentre sentivo la mia schiena inarcarsi leggermente ad ogni colpo, aumentai la velocità, sempre di più, poi rallentai ancora, scoprì completamente la punta e iniziai ad accarezzarla e a toccarla.
Non so esattamente per quale motivo ma alzai i piedi dal letto e simulai una specie di missionaria.
La mia mano lasciò il pene e iniziò a sfiorare lentamente e delicatamente le palle lisce e finalmente accadde.
Un fiotto fortissimo uscì dal mio prepuzio, macchiandomi di nuovo la pancia, come era successo altre volte, il reggiseno e, per la prima ...