1. Geniali competenze


    Data: 29/09/2022, Categorie: Racconti 69, Racconti Erotici, Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... orsono, qua dietro casa. Tu pensa, là in fondo &egrave talmente ben accomodato e protetto, che di frequente mi metto ad acchiappare il sole nuda’. Irene &egrave per l’esattezza la figlia ormai più che ventiquattrenne, che non vive più con la madre.
    
    ‘Daria, che meraviglia, ma sei realmente in gran forma, come sempre del resto. Non &egrave facile osservare in giro donne della tua età con un fisico simile. Decisamente posso riferirti che di gran lunga non hai nulla da invidiare a donne ben più giovani di te’ – dissi io adulandola con tanta meraviglia.
    
    ‘Alberto, tu sei assai amabile e garbato, ti ringrazio come sempre, tuttavia una femmina cinquantacinquenne come sono io, non fa più ghiottoneria né leccornia a nessuno. Parlo d’uomini giovani, &egrave ovvio. Di veterani bavosi e affamati che mi porterebbero a letto ne trovo finché voglio, ma occorre una dose smisurata di Viagra per farglielo venire duro, assieme a un’infinità di pazienza e di sopportazione. Credimi, non fa per me’ – rotolandoci appresso con sonore risate per la spiritosaggine.
    
    ‘Non dire frivolezze ti dirò che guardando una foto così, lo faresti rizzare persino a un estinto’ – rincarai io intenzionalmente la dose lusingandola.
    
    ‘Forse hai ragione, potrei fargli in tal modo un pompino funebre’ – replicò Daria, assistendo nel mentre a un’altra fragorosa e gustosa risata.
    
    ‘Sei davvero licenziosa e scurrile, Sei proprio spudorata Daria’ – la biasimai io ridendo, ammonendola e dandole una pacca sulle ...
    ... chiappe, intanto che voltandosi si dirigeva in cucina dove il caff&egrave nel frattempo era uscito dalla caffettiera.
    
    ‘Tu dici bene Alberto, tanti pettegolezzi, moltissimi vaniloqui e grandi dicerie, ma in concreto scadenti episodi e per di più scarsi fatti, ahim&egrave, qui non si vede davvero un cazzo, nell’attendibile e veritiero senso del termine’ – seguitò Daria quel concetto in maniera affranta, desolata e tangibilmente prostrata.
    
    Si vedeva, invece, eccome. Infatti, nella cristalliera dell’androne che stavamo attraversando, faceva bella mostra di sé un vibratore di dimensioni considerevoli, racchiuso in una scatola cilindrica di plastica trasparente:
    
    ‘Ascolta, quello che intravedo non &egrave un cazzo, pure se artificiale?’ – enunciai io indicando l’aggeggio in questione puntualizzando quell’inedita veduta.
    
    ‘Sì, certo, quell’arnese che vedi me lo hanno regalato le ragazze dello studio il giorno del mio compleanno per farmi volutamente un estroso scherzo’ – ripeté Daria sminuendo e ridimensionando frattanto la conversazione.
    
    ‘Con la magra ristrettezza e con la scarsità di maschi che ti ritrovi, dei quali affermi di stare attraversando, chissà quanto lo avrai messo sotto facendolo affaticare il povero aggeggio’.
    
    ‘Non ripetere insulsaggini, né dire frivolezze, non crederai e supporrai che io m’accontenti d’un inerte surrogato gommoso di plastica come quello là esposto in vetrina’.
    
    ‘Comunque sia, in ogni caso non ti sarà comodo né facilmente accessibile, ...
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